Trasporti

L'ultimo sorriso del trenino arancione

Per lo storico convoglio della FLP è arrivato il tempo della pensione
Andrea Stern
Andrea Stern
27.03.2022 06:00

È con malcelata emozione che alle 10.46 di ieri, sabato, il macchinista Arno Duzzi ha fermato il suo trenino davanti al deposito FLP di Agno e ha girato la chiave, ponendo fine a quarantaquattro anni di storia. Ultima fermata per il Be 4/12, tutti scendono. Il prossimo viaggio sarà, forse, in Madagascar, isola verso la quale si sono già avviati i suoi sei omologhi.

«Per dare il giusto valore al presente e prepararci al futuro - ha detto Clarissa Indemini, presidente del Consiglio di amministrazione della FLP -non possiamo esimerci dal guardare al passato».

Il passato è quel trenino arancione fermo dietro al palco degli oratori accorsi ieri ad Agno per omaggiarlo al termine del suo ultimo viaggio, con una corona di fiori in testa che voleva dare un’aria festosa ma che a tanti dipendenti ed ex dipendenti FLPha fatto più che altro pensare a un funerale. Un ultimo sorriso, un ultimo saluto a un valoroso compagno di viaggio che in quarantaquattro anni non ha mai tradito la fiducia riposta in lui.

Fedeltà e onore

«Questi trenini hanno servito con fedeltà e onore - ha osservato Claudio Zali, direttore del Dipartimento del territorio -. Si è parlato di pensionamento, ma sarà un pensionamento attivo. È bello ricordare che sono stati mantenuti in perfetta efficienza fino a oggi dalle maestranze FLP e che quindi hanno ancora un futurodavanti a sé, si spera lungo».

Per quest’ultimo trenino il futuro inizierà martedì, quando verrà sollevato dai binari, trasferito su un mezzo pesante e trasportato fino a Basilea, quindi via nave fino a Rotterdam e infine verso il Madagascar. Qualcuno, ieri ad Agno, pianificava già di andarlo a trovare nella sua nuova casa africana, sui binari o in un deposito che sia. Come se fosse un vecchio amico cui non si riesce a dire addio per sempre.

Costruire il domani

«Questo treno alle mie spalle fa parte di un passato che ci teniamo ben stretti - ha affermatoRoberto Ferroni, direttore FLP -. Non solo perché ci siamo affezionati, ma perché rappresenta le solide basi su cui dobbiamo continuare a costruire il nostro domani, dove i cambiamenti sono la risposta necessaria alle nuove esigenze».

La prima risposta si chiama Tramlink e sono i nove nuovi convogli che dall’agosto scorso hanno gradualmente sostituito i vecchi trenini. «Se penso a questo cambiamento e ripercorro gli ultimi dieci anni di lavoro - ha detto Ferroni - mi vengono in mente tutte le persone che, a titolo vario, hanno seguito il progetto. Vedo un volto dietro l’altro. Per esempio chi si è occupato di organizzare l’arrivo dei nuovi convogli e di garantire che lo svolgimento dei test per ottenere l’autorizzazione di esercizio avvenisse a regola d’arte; chi si è occupato di preparare i nuovi treni;i meccanici che hanno seguito direttamente le fasi di produzione per poter continuare a fare manutenzione in Ticino. Sono state le persone a permettere il cambiamento attraverso il lavoro di squadra».

Un processo che non è stato privo di difficoltà. Ma l’obiettivo è stato raggiunto.«Possiamo esserne orgogliosi - ha aggiunto Ferroni -. Ricordo che quella della FLPè una prima nazionale, dal momento che questi sono i primi Tramlink omologati inSvizzera.Siamo stati dei veri e propri apripista».

Tram-treno, «entro l’anno la licenza»

L’altro grande cambiamento per la FLP deve invece ancora avvenire. «Ai tempi in cui andavo al ginnasio con il trenino, era ancora quello blu, mai avrei pensato che un giorno avrei avuto un ruolo in questo traghetto verso il futuro - ha detto Zali -. Oggi una mia grande priorità è quella di rinnovare non solo il parco rotabile ma anche la linea, di portare questo mezzo di trasporto nel cuore di Lugano, dando un nuovo impulso a tutta la regione».

Ieri Zali ha annunciato, incrociando le dita, che verosimilmente entro la fine di quest’anno l’Ufficio federale dei trasporti rilascerà l’autorizzazione di prima istanza per la realizzazione della rete tram-treno. «Abbiamo risolto quasi tutte le opposizioni fuori dal tribunale - ha spiegato -, restano ancora alcuni irriducibili, non troppi, ma confido che entro l’anno sarà data luce verde al progetto»