Habitat

Lupo: un predatore senza confini

Che rapporto hanno gli altri Paesi alpini con l'animale? Ecco la situazione in Francia, Italia, Slovenia e Austria
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Andrea Bertagni
Andrea Bertagni
05.11.2023 09:30

Mentre due nuovi cuccioli di lupo sono stati avvistati venerdì tra il Monte Tamaro e il Monte Gradiccioli continua a tenere banco la coesistenza tra il predatore e le attività umane. Come dimostra la recente decisione del Consiglio federale di dare facoltà ai Cantoni di poterlo abbattere per prevenire eventuali danni futuri. Di sicuro, il lupo è anche un animale che non guarda i confini nazionali. Visto che è presente sulle Alpi di Francia, Slovenia, Austria e Italia. Tutti Paesi che come la Svizzera stanno cercando di trovare un equilibrio, una convivenza. Nonostante i problemi. E le difficoltà. Che una volta sono gli attacchi, un’altra i branchi che scendono in pianura. Tutto questo quando il lupo volenti o nolenti resta un animale controverso.

Francia: continui attacchi alle greggi

Sono gli attacchi alle greggi di pecore a preoccupare di più la Francia, Paese che finanzia misure di protezione del bestiame e indennizza gli allevatori per le perdite dovute alle predazioni da lupo e può anche arrivare ad abbattere il predatore per proteggere il bestiame, se altre misure sono fallite e se la vitalità della popolazione del lupo - stimata tra 530 e 630 individui - non viene compromessa .

Anche perchè la Francia registra un numero relativamente elevato di attacchi ogni anno, soprattutto nelle Alpi meridionali, dove le mandrie di pecore possono rimanere all’aperto al pascolo (d’alta quota e interstagionali) per tutto l’anno. La presenza dell’animale non passa dunque inosservata. Dato che i cacciatori francesi sono preoccupati per l’impatto dei lupi sul numero, sulla distribuzione e sul comportamento delle prede selvatiche, soprattutto nel caso di ungulati di grandi dimensioni. Mentre gli allevatori spesso sentono che le loro preoccupazioni per il lupo non sono sufficientemente prese in considerazione dallo Stato.

Italia: dalle montagne alla pianura

Le interazioni tra la presenza del lupo e l’attività di allevamento del bestiame sono da sempre la principale fonte di conflitto tra il lupo e le attività umane anche in Italia, dove si stima ci siano circa 400-500 esemplari sulle Alpi, formati da lupi appenninici italiani e popolazione di lupi delle Alpi Dinariche. Conflitti vecchi e nuovi. Che da più parti stanno innescando timori e preoccupazioni ma anche una richiesta sempre più pressante all’indirizzo del Governo di allestire un nuovo piano di gestione e conservazione del lupo - che l’Italia ha adottato in ritardo rispetto ad altri Paesi toccati dal fenomeno maggiormente aderente alla situazione che il Paese si trova ad affrontare. Anche perchè il predatore si sta spingenddo sempre più anche nelle zone collinari e di pianura più antropizzate generando nuove paure tra la popolazione.

In Italia sono le singole Regioni e i Parchi Nazionali a finanziare misure di protezione del bestiame e a compensare gli allevatori per le perdite dovute alla predazione del lupo.

Slovenia: bovini nel mirino

Secondo l’ultima stima in Slovenia ci sono tra gli 86 e i 110 lupi (esclusi gli individui transfrontalieri) che formano 14 branchi. I problemi principali legati a questo predatore sono i danni al bestiame e, in una certa misura, la competizione con i cacciatori per le prede naturali, per lo più ungulati selvatici. Negli ultimi anni però si è registrato anche un aumento dei danni causati agli animali da pascolo di dimensioni più grandi (soprattutto bovini), il che rappresenta un problema, dato che la maggior parte delle misure di prevenzione dei danni impiegate è stata testata e sviluppata per la difesa di bestiame di piccola taglia.

Oltre alle uccisioni illegali, una minaccia emergente per la popolazione di lupo slovena - che è una specie a protezione totale, sono consentiti eccezionalmente dei prelievi per ridurre i conflitti con l’agricoltura - è l’incrocio tra lupi e cani. Anche se questo fenomeno non è così grave come in altri paesi, sono già stati individuati branchi con cucciolate ibride lupo-cane domestico.

Austria: dibattito sulla coesistenza

I lupi presenti in Austria provengono da 4 diverse popolazioni, riconducibili ad altrettante aree geografiche: Alpi Sudoccidentali (Italia, Francia e Svizzera), Alpi Dinariche (Slovenia e Croazia), Carpazi (Slovacchia) e pianure dell’Europa Centrale (Germania, Polonia occidentale e Repubblica Ceca). In Austria il lupo è al centro di un dibattito pubblico acceso. Sebbene la maggioranza della popolazione veda di buon occhio la presenza dell’animale, esiste una minoranza che non è disposta a dare chance alla coesistenza e chiede l’istituzione di aree libere da lupi o addirittura di eliminare il lupo dell’intero territorio austriaco. Tra i principali rappresentanti di questo secondo schieramento ci osno i pastori e i cacciatori. I primi sostengono l’impossibilità di migliorare o potenziare le misure di prevenzione, mentre i secondi si limitano a manifestare la loro ostilità nei confronti della specie. Per questo è stato creato l’Österreichzentrum Bär, Wolf, Luchs con l’idea di elaborarte percorsi di coesistenza uomograndi carnivori e ridurre le situazioni di conflitto.

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