Note stonate sui giovani talenti

Solo tra il Conservatorio della Svizzera italiana e la Scuola di Musica Moderna (SMuM) di Lugano e Losone ogni anno in media in Ticino emergono circa 170 giovani talenti musicali. Ragazzi appassionati, su cui puntare. E, soprattutto, su cui investire. Come dice, peraltro, il programma «Giovani talenti musica», operativo dall’anno scorso e messo a punto dall’Ufficio federale della cultura, dopo un lungo lavoro nelle diverse commissioni con la collaborazione delle principali organizzazioni musicali svizzere. L’ordinanza federale offre ai Cantoni per i corsi Pre-College (quattro anni di studio previo esame di ammissione e numero chiuso, l’anello di congiunzione fra il livello amatoriale e quello professionale delle scuole universitarie) un finanziamento, non tantissimo visti i bilanci sempre più ridotti delle economie domestiche: 2.500 franchi per i ragazzi. Ma i contributi federali possono essere ottenuti a patto che il Cantone - in questo caso l’Ufficio del sostegno alla cultura che sottostà al DCSU - metta in piedi un suo programma. Per il Ticino sono previsti quest’anno oltre 35 mila franchi, attorno a 77 mila l’anno prossimo e poi progressivamente una cifra sempre più alta.
Il lavoro in commissione
«Attendiamo invano da un anno una decisione in merito da parte dell’Ufficio del sostegno alla cultura», ricorda Christoph Brenner, direttore del Conservatorio della Svizzera italiana. «Avendo fatto parte delle commissioni federali che hanno preparato le norme su talenti e Pre-college, abbiamo messo a disposizione la nostra esperienza per chiudere la parte ticinese del cerchio - aggiunge Brenner - ma dobbiamo prendere atto che gli uffici cantonali vogliono procedere autonomamente e che i soldi destinati ai giovani talenti musicali ticinesi al momento non arrivano».
In Ticino emergono circa 50 talenti certificati attraverso il programma Pre-College che esiste da anni sia al Conservatorio sia alla SMuM ed ha superato gli esami di certificazione rispettando precisi standard di qualità. Un altro centinaio invece provengono dalle Scuole di musica sempre di Conservatorio e SMuM.
Nel 2012 il popolo e i Cantoni (in Ticino i sì sono stati il 76 per cento) hanno approvato il Decreto federale sulla promozione della formazione musicale dei giovani. Così un nuovo articolo costituzionale (art. 67a CF) punta espressamente a incentivare la formazione musicale soprattutto dei bambini e dei giovani.
Articolo che però in Ticino, dal punto di vista pratico, non viene applicato tanto da aver spinto la scorsa primavera le principali istituzioni musicali del Cantone a lanciare l’iniziativa «100 giorni per la musica» il cui scopo è fare in modo che le autorità cantonali destinino, come avviene in tutto il resto della Svizzera, un budget a sostegno delle scuole di musica, la cui frequentazione, in Ticino, è un lusso che molti non riescono a permettersi (se infatti nella maggior parte dei Cantoni, i costi di una formazione musicale dei giovani pesa sulle famiglie in misura media del 32%, in Ticino questa percentuale è addirittura del 75%).
Una nuova legge cantonale
A sostegno della formazione musicale dei ragazzi, nel 2022 è stato poi pubblicato, a livello federale, il programma «Giovani talenti musica». Che però va interpretato e adottato, personalizzato secondo le esigenze delle diverse realtà territoriali. Un programma che la DCSU sta ancora mettendo a punto mentre si sta concentrando sul messaggio che riguarda la legge sulle scuole di musica.
Il problema è che se i contributi già stanziati da Berna non vengono sfruttati - ma il DCSU afferma il contrario - rischiano d’essere dirottati verso altri cantoni che già sostengono l’iniziativa e che vedranno aumentare i contributi.
Le 12 scuole di musica riconosciute in Ticino attualmente ottengono poco più 830 mila franchi, attinti dal fondo Swisslos, più complessivamente si spendono 120 mila franchi che arrivano dalle rette pagate da 48 Comuni mentre altri 59 non versano nulla ai ragazzi che fanno musica. Ci sono le borse di studio, vero, ma chi frequenta il Pre-College, considerata dal Cantone attività da «tempo libero», non può attingere a borse di studio cantonali. E le iniziative private, come quella degli Amici del Conservatorio che attraverso il programma inclusione offre un aiuto alle famiglie, non possono sostituirsi allo Stato.