Per fortuna è tutto così «nero»

Quando dieci anni fa, nel 2015, nei grandi magazzini Manor venne proposto per la prima volta in Svizzera il Black Friday, in molti arricciarono il naso. «Un’americanata», pensavano. Sbagliandosi, perché nel frattempo il venerdì degli sconti si è imposto come un appuntamento che coinvolge l’intero mondo del commercio al dettaglio, fino al macellaio o alla parrucchiera. E ne hanno ben donde: con una cifra d’affari vicina al mezzo miliardo di franchi, per i commercianti il Black Friday è in assoluto il giorno con i maggiori incassi dell’anno.
«L’impressione è che il numero di consumatori che vogliono approfittare delle riduzioni proposte in occasione del Black Friday sia tuttora molto elevato - sostiene Lucas Vallois, responsabile della comunicazione di Manor -. Noi proporremo sconti fino al 50% nei settori moda, lingerie, accessori, calzature, profumeria, casa e famiglia, giocattoli, gioielleria, cartoleria, sport e viaggi, fino al 20% nei settori multimedia, elettronica e libri».
Il portavoce di Manor non vuole rivelare cifre in merito agli incassi o alla riduzione del margine di guadagno che inevitabilmente gli sconti comportano. Si limita a spiegare che «gli articoli più richiesti sono quelli della profumeria e della moda, i giocattoli, i calendari dell’Avvento ma anche gli acquisti anticipati dei regali di Natale».
Ed è proprio qui che sta il dubbio. A meno di un mese dalla festa più commercializzata dell’anno, il Natale, vale veramente la pena per il commerciante vendere la sua merce a prezzi scontati?
Lo shopping è emozione
«Novembre è sempre stato un mese un po’ fiacco - risponde Enzo Lucibello, presidente della DISTI, l’associazione dei grandi distributori -. I turisti spariscono e la clientela locale generalmente attende dicembre per fare gli acquisti natalizi. Il Black Friday è quindi un modo per generare movimento e rimpinguare un po’ la cassa in un periodo altrimenti fin troppo tranquillo».
Cercando di interpretare le parole di Lucibello, si può dedurre che il Black Friday porti via ben poco al Natale. «L’acquisto non risponde sempre a un bisogno materiale - osserva Lucibello -. Oggi l’acquisto è sempre più un processo emozionale. In questo senso sono importanti quegli appuntamenti, come il Black Friday, che mettono lo shopping al centro dell’attenzione. Il fatto che tutti ne parlino invoglia il consumatore a partecipare all’evento. È un traino emozionale importante. Dopo sta all’etica di ogni commerciante di avere prodotti che siano all’altezza di quanto promettono».
Specchietti per le allodole
Un riferimento a chi propone sconti che si rivelano essere specchietti per le allodole o, ancora peggio, raggiri. Negli ultimi anni è capitato più volte che clienti denunciassero sui social network di aver grattato via l’etichetta del prezzo scontato e di aver scoperto che, nascosta sotto, c’era una cifra ancora inferiore.
«Il consumatore attento e responsabile non guarda neanche più il termine ‘sconto’ perché sa che si tratta sempre più spesso di un’arma ingannevole - sostiene Antonella Crüzer, segretaria generale dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI) -. Può capitare che al Black Friday ci siano articoli venduti a prezzi inferiori, ma in genere si tratta di fondi di magazzino che il commerciante vuole liquidare. I veri e propri sconti sono merce rara».
I confronti dell’ACSI
L’ACSI può affermarlo dati alla mano. Al Black Friday dello scorso anno l’associazione ha rilevato i prezzi di una serie di prodotti e poi li ha confrontati con quelli che venivano esposti nel gennaio seguente. I risultati - pubblicati sul periodico La borsa della spesa - dimostrano che molte delle offerte non avevano nulla di speciale o erano addirittura fasulle.
Per esempio, un negozio online proponeva per il Black Friday un tapis roulant al prezzo di 1’199 franchi al posto di 1’749. Un’offerta imperdibile. Peccato che appena un mese e mezzo dopo lo stesso tapis roulant venisse venduto a 979 franchi invece di 1’149. Chi dovesse averlo acquistato durante il Black Friday si sarà giustamente sentito gabbato.
Un altro negozio online vendeva invece come «Black Friday Highlight» un iPhone 16 al prezzo di 819 franchi. Un affare? No, se si considera che in gennaio il prezzo era già sceso a 799 franchi. Altri commercianti offrivano sconti reali ma basati su prezzi di partenza fantasiosi, che servivano solo a gonfiare la presunta riduzione. Difatti in gennaio quei prezzi di partenza si erano miracolosamente afflosciati.
«Gli abusi generano sfiducia»
«Questi casi generano sfiducia nei consumatori - riprende Crüzer -. Uno sconto ogni tanto fa parte di una sana politica aziendale. Ma gli abusi finiscono per allontanare i consumatori. Oggi tante persone si fidano quasi più delle piattaforme online, dove i prezzi sono bassi ed esposti in modo chiaro. Tuttavia, sappiamo che il commercio online colpisce l’economia del nostro Paese e, se non si svolge attraverso piattaforme fidate, genera problemi sociali e ambientali in altri Paesi».
Un movimento benefico
E non offre quel piacere di passeggiare tra le vetrine addobbate lasciandosi guidare dalla curiosità. «La concorrenza online è sempre più problematica per tutti i commercianti, piccoli, medi o grandi che siano - afferma Lorenza Sommaruga, presidente di Federcommercio -. Il fine settimana del Black Friday è per noi un’occasione di attirare le persone in centro permettendo loro di risparmiare ma anche di riscoprire le gioie dello shopping. Anche quei pochi commercianti che non partecipano al Black Friday ne traggono beneficio dal grande movimento generato da questo appuntamento».
Una festa dello shopping che magari ha perso parte della sua freschezza iniziale ma che è ormai diventata, secondo Sommaruga, un’abitudine cui non si può rinunciare.
Da moda a necessità
«È una moda che nel corso degli anni è diventata una necessità - sostiene -. Lo è sia per il consumatore che vuole risparmiare, sia per il commerciante che deve far quadrare i conti. Per alcuni di noi è anche ’occasione di proporre a prezzi fortemente scontati gli articoli che non si è riusciti a liquidare durante le vendite autunnali, liberando così lo spazio necessario per esporre le nuove collezioni in vista del Natale».
Di fatto, questa giornata speciale che Manor ha importato dagli Stati Uniti (che nel frattempo si è estesa a un fine settimana, se non a una settimana o un mese intero) contribuisce ad allungare il periodo dello shopping prenatalizio, a vantaggio sia dei commercianti, sia dei consumatori, a patto che tengano gli occhi ben aperti e non si facciano troppe illusioni dinanzi ai proclami di sconti altisonanti e promozioni mirabolanti: il portale tedesco di confronti Idealo ha calcolato che in media lo sconto effettivo offerto durante il Black Friday è soltanto del 7%.
