Pio XII salvato dagli svizzeri come Clemente VII nel 1527

Durante il Sacco di Roma, ai primi di maggio del 1527, Clemente VII si mise in salvo grazie al sacrificio dei mercenari svizzeri che dal 1506 costituivano l’esercito del Papa. Dei 189 svizzeri al soldo di Clemente VII, ne sopravvissero 42 soli. L’8 maggio del 1950 un altro Papa se la vide brutta e si salvò grazie alle guardie svizzere, come leggiamo nel «Corriere del Ticino» di due giorni dopo: «Gravi incidenti sono avvenuti nel pomeriggio di lunedì nella Basilica di S. Pietro durante la visita del Santo Padre a più di 40.000 pellegrini [...]. Pio XII dopo il giro sulla sedia gestatoria era sceso dalla portantina e si era assiso al trono per ricevere l’omaggio di prelati ed aveva pronunciato nelle varie lingue un breve discorso. È accaduta allora una scena drammatica: le diecine di migliaia di pellegrini che gremivano il tempio [...] hanno rotto i cordoni [...] e, come una paurosa massa d’urto, si sono lanciati verso il Capo della Cristianità. Le prime file di guardie svizzere hanno tentato invano di arginare quella massa invasa da entusiasmo religioso e sono state sopraffatte; le personalità attorno al trono hanno formato subito un secondo argine che stava per essere travolto quando gli svizzeri che si trovavano al fondo della Basilica sono intervenuti con decisione incrociando picche e alabarde a difesa e puntando alcune armi anche contro la folla [...]». Pio XII, risalito sulla portantina, si allontanò poi passando per una porta laterale, «rivolgendo, ancor pallidissimo in volto, un ultimo cenno di benedizione».
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