Quei baby-campioni in go-kart

Tutto è nato una domenica mattina, al posto di andare a pescare mio papà mi ha portato qui sulla pista di go-kart a noleggio». Bryan Filippelli, 14 anni, allievo di seconda media a Locarno, ci racconta il suo imprinting con il go-kart. D’accordo, replichiamo, una volta okay, poi però bisogna continuare. Tu hai continuato, cosa ti ha colpito immediatamente? «L’adrenalina dell’andare veloci».
Il segreto per vincere
Venerdì 2 maggio 2025. Pista di Locarno-Magadino, operativa grazie al responsabile Michele Maggetti. Ore 9. Movimenti dei meccanici ai «box». Mini piloti di altezza diversa preparano l’equipaggiamento prima di salire sui loro go-kart. Fanno parte della Di Pietro Racing (DPR) con sede a Genestrerio, diretta da Andrea Di Pietro, squadra che accompagna chiunque desideri intraprendere sia un percorso competitivo, sia trascorrere semplicemente qualche giornata schiacciando il gas di un go-kart. Percorso competitivo che vede Bryan Filippelli in rampa di lancio. Vincitore dello Speed Trophy svoltosi a Magadino lo scorso 29 marzo, il giovane kartista sta partecipando con buoni risultati al campionato Rok Cup Italia, categoria Mini. Dopo tre gare su otto si trova al 18esimo rango nella generale su circa 200 partecipanti. «L’obiettivo stagionale è entrare nei Top 10», ci dice con tono convinto. Ci proverà in giugno, quando scenderà in pista.
Con Bryan entriamo allora in argomento tecnico. Come si guida - bene - un go-kart? «Allora, il gas è a destra, il freno a sinistra e se vuoi fare una curva devi cercare di arrivare il più vicino possibile al punto di corda». Punto di corda? «Il centro della curva», replica Bryan. «Il mio go-kart è poco potente - prosegue -, quindi bisogna tenerlo sempre su di giri con un andamento largo-stretto-largo, la base delle traiettorie». Acquisita la tecnica, poi ci sono le gare. Come si fa a diventare bravi come te? «Il segreto è mettersi dietro ai più forti per diventare come loro e poi magari giocarsela». E quale pensi sia il tuo punto forte? «Non ho paura, se ad esempio vedo uno che mi vuole chiudere per non farmi passare, io entro lo stesso, non alzo il piede dal gas». Un po’ come Verstappen con Piastri nel GP in Arabia Saudita... «Il mio grande sogno sarebbe quello di arrivare a guidare macchine da corsa, non dico una Formula 1 ma magari una GT3».
Lasciato Bryan Filippelli ai suoi giri di prova, ci intratteniamo con Andrea Di Pietro. Passione per i motori trasmessa dai genitori, l’inizio dell’università coincide con la fine del suo essere pilota di go-kart di successo, ma non dell’amore per il karting. Nel luglio del 2020 crea la Di Pietro Racing, con cui mette a disposizione la propria esperienza offrendo un servizio che permette ai ragazzi di coltivare il loro sogno sportivo. Sogno che però non può prescindere da quel carburante chiamato denaro. «In effetti - osserva Di Pietro - è importante sottolineare che chi vuole praticare questo sport deve sostenere spese elevate. Sarebbe quindi interessante che i piloti promettenti come Bryan e non solo potessero trovare degli sponsor per sostenere la sua e la loro carriera. Sarebbe peccato perdere dei piccoli talenti per una questione economica».
Andare a tavoletta
I motori si accendono, i giovani piloti della DPR - venerdì sul circuito di Locarno-Magadino erano presenti anche due giovanissimi del Gerber Team Corse di Quartino (in rosso nella foto sopra) - assistiti materialmente e psicologicamente da Maria Di Pietro, madre di Andrea, salgono sulle monoposto e cominciano a sfrecciare. Tra una seduta di prove e l’altra, ci intratteniamo con loro ai box per un commento a caldissimo, vista la giornata estiva.
Thomas Ceccarello, 8 anni domani, Losone: «Ho iniziato a 4 anni, mi piace guidare e anche superare gli altri. Il mio sogno è arrivare in Formula 1... non so, gioco anche a calcio».
Leonardo Del Torso, 7 anni, Bellinzona. Come è andata la prova? «Così così. C’erano dei bulloni sul sedile che mi toccavano la schiena e facevano male». Il tuo punto forte? «Schiacciare il gas tutto giù».
A Matteo Ravasi, 9 anni, di Genestrerio, piace «il motore». Una questione di famiglia. «Mio papà era un rallista e mi ha dato la sua passione». Un pilota modello? «Max Verstappen».
Lorenzo Celetti, 17 anni, Lamone. «A 10 anni mio padre mi ha regalato un giro in pista qui a Magadino con un kart a noleggio. La bellezza del kart? Tutto quello che ci gira attorno, il paddock, le persone che conosci, stare con gli altri e confrontarti con altri piloti».
Kyle Ducoli, 17 anni, di Bedano, è sulla stessa lunghezza d’onda di Lorenzo. «La bellezza è fare gruppo con la propria squadra, sapersi confrontare e mettersi alla prova, avere la capacità di adattarsi ad ogni tipo di condizione». Ha iniziato a 14 anni «grazie a un amico di famiglia e al mio migliore amico, mi è subito piaciuto, ho capito che c’era feeling».
Manuel Calendi, 12 anni, di Cadorago (Como): «Ho cominciato 8 anni fa indoor con una scuola di kart. Prima giocavo a basket ma avevo perso la passione». A Manuel piace la velocità. «Qui a Magadino è difficile arrivare alla velocità massima, ma in piste lunghe come in Franciacorta si possono superare i 100 km/h. Con motori più potenti come il Rotax puoi arrivare a 118 km/h, come a Le Mans».