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Quelli che per il sacco sono «tartassati» due volte

Viaggio nella «giungla» delle tasse sui rifiuti, dove può capitare di tutto - Anche di pagare il doppio del dovuto, se ci si trasferisce da Lugano a Bellinzona nel momento sbagliato
©Chiara Zocchetti
Federico Storni
12.10.2025 06:00

In Ticino un trasloco al momento giusto permette di non pagare per un anno la tassa base sui rifiuti. Uno al momento sbagliato, invece, può lasciare in dote due fatture. È una questione di (mancato) frazionamento del balzello. Benvenuti nel variegato mondo della riscossione delle imposte in Ticino, dove anche per quanto riguarda i rifiuti l’autonomia comunale in materia può significare costi imprevisti (o liete sorprese) non immediatamente quantificabili dal cittadino.

A creare alcune distorsioni in questo caso è la tassa base sui rifiuti, quella che copre i costi fissi di raccolta dei rifiuti solidi urbani, di raccolta e smaltimento dei rifiuti riciclabili o ingombranti e gli altri costi fissi. Tassa che si aggira, per una famiglia, tra i cento e i duecento franchi l’anno (99 franchi senza IVA a Locarno, 100 a Lugano, 125 a Mendrisio, 160 a Bellinzona). A creare un piccolo cortocircuito sono due diverse modalità di riscossione del balzello, entrambe legali. Quello pro-rata (applicato dalla larga maggioranza dei Comuni e suggerita dal Cantone) per cui la tassa viene pagata in base agli effettivi mesi di permanenza nel Comune; e quella annuale, per cui se ci si trova sul territorio comunale al momento dell’emissione della fattura, si paga interamente. Questo secondo sistema è usato da Lugano e Bellinzona, cioè i due comuni più popolosi del Ticino, e pochi altri. Tale mescolanza può creare doppie imposizioni a chi trasloca. Se ad esempio si lascia a maggio Lugano per andare ad abitare a Locarno, si pagherà il pro-rata Locarnese e tutto l’anno luganese, dato che Lugano solitamente fa l’emissione ad aprile. Se invece a maggio ci si sposta dal Ceresio a Bellinzona, quell’anno si pagheranno l’intera tassa luganese e l’intera tassa bellinzonese (la capitale fa l’emissione a fine settembre). Di converso, chi nello stesso periodo fa il percorso inverso, quell’anno la tassa base non la pagherà proprio. Per farsi un’idea delle dimensioni del fenomeno: nel 2024 sono stati 542 gli abitanti del Luganese che si sono trasferiti a Bellinzona, mentre 269 cittadini della capitale si sono spostati nel Luganese (il dato riguardante solo Lugano non l’abbiamo trovato).

Rare le discussioni politiche

Le cifre in ballo come detto non sono esorbitanti, e forse anche per questo il tema non è mai stato diffusamente discusso a livello politico, o quantomeno non ne abbiamo trovato traccia nei verbali dei Consigli comunali delle quattro città citate. Abbiamo quindi chiesto informazioni. «Il Municipio - ci ha risposto il Servizio comunicazione di Bellinzona - ha deciso di fissare una data di riferimento (il 30 settembre) per assoggettare le persone fisiche al pagamento della tassa base. L’assoggettamento è dato indipendentemente dalla frequenza o dall’intensità con le quali si usufruisce del servizio. Questo tipo di impostazione decisa non contempla dunque un pagamento pro-rata della tassa. Il sistema, come altri, ha vantaggi e svantaggi. Ad esempio una tassa pro-rata causa costi amministrativi importanti per la sua applicazione, poiché ogni partenza e ogni arrivo genererebbe una correzione ad hoc e un’emissione di tassa specifica. Questi costi aggiuntivi - in base alla legge cantonale - dovrebbero essere caricati sul servizio Nettezza urbana e recuperati tramite la tassa base».

Il timore, o quasi la certezza, dell’aggravio di lavoro e i relativi costi è anche il motivo per cui Lugano ha optato per un’emissione unica: «Il carico amministrativo necessario per seguire l’alto numero annuale di partenze e arrivi in città (generalmente oltre diecimila persone ndr) sarebbe molto elevato e i costi a esso legati si ripercuoterebbero proprio sulla tassa base - ci spiega la capodicastero Servizi urbani Karin Valenzano Rossi. - E noi cerchiamo di essere virtuosi mantenendola al minimo, al pari della tassa sul sacco». In altre parole, dal punto di vista delle due Città, una soluzione pro-rata rischierebbe di essere più onerosa per tutta la cittadinanza, costringendo a ritoccare verso l’alto la tassa base.

I due metodi a confronto

A Locarno e Mendrisio, che applicano il pro-rata, la riscossione avviene tramite un apposito algoritmo integrato nel sistema informatico comunale Ge.Co.Ti.Web; algoritmo finalizzato a ottimizzare la gestione dei processi amministrativi. Lo stesso programma informatico è in uso anche presso le Città di Bellinzona e Lugano. Non sono stati forniti dati quantitativi, ma il caposezione della Divisione logistica e territorio della Città di Locarno, Stefano Lucignano, ha precisato che l’introduzione ha comportato un costo iniziale di implementazione e formazione, cui hanno fatto seguito spese contenute per la successiva fase di stabilizzazione.

Lucignano, a mo’ di esempio, cita le circa 9.000 polizze emesse annualmente per i domiciliati: «L’inserimento dei dati nel sistema informatico è effettuato dall’Ufficio controllo abitanti, il quale provvede a registrare arrivi e partenze: sulla base di tali informazioni, l’algoritmo elabora automaticamente la fattura. Eventuali errori si verificano qualora i dati non risultino corretti, ad esempio in caso di partenze non notificate. Si tratta tuttavia di evenienze rare, stimabili in circa un centinaio di fatture su 9.000. Il calcolo pro-rata della tassa base sui rifiuti è concepito a beneficio del cittadino, poiché garantisce la massima obiettività ed evita il rischio di doppie imposizioni».

A Mendrisio, ci spiegano il caposettore Ambiente e clima Gabriele Martinenghi e il Servizio contribuzioni, il pro-rata funziona in modo leggermente differente, nel senso che è prevista un’emissione unica annuale in un determinato momento su cui poi si applica nel caso il pro-rata. Chi arriva in Comune durante l’anno riceverà la fattura parziale, mentre la cosa non è automatica per chi se ne va, che dovrà fare richiesta al momento della partenza: «Ma è cosa nota e lo fanno quasi tutti», ci viene riferito.

Quanto ai costi relativi al pagamento pro-rata, non siamo riusciti a rintracciarli nei Consuntivi 2024 dei due Comuni. Dal punto di vista del software, spiega Marco Guerra, direttore della Centro di calcolo SA, la società proprietaria del sistema Ge.Co.Ti.Web, «la funzionalità specifica legata alla creazione della tassa rifiuti è inserita nel nostro modulo «riscossione tasse». Nel caso un Comune voglia attivare il pro-rata perché previsto da regolamenti e ordinanze, previa verifica della fattibilità, solitamente si fa un progetto per adeguare su misura la funzionalità».

Il costo dell’implementazione varia a dipendenza delle richieste del cliente e dell’applicabilità dei criteri previsti dall’ordinanza, ma appare gestibile tranquillamente in delega anche per i Municipi più piccoli, per dare un ordine di grandezza. La spesa risiede semmai, come sostengono Bellinzona e Lugano, soprattutto nell’adattamento dei processi interni alle singole amministrazioni comunali, e nel tempo che dovranno dedicare alla riscossione i singoli collaboratori (il tempo, ad esempio, richiesto per elaborare quel centinaio di fatture «rimbalzate» a Locarno).

E poi c’è Biasca

A dimostrazione di quanto può essere variegata nei Comuni ticinesi la raccolta della tasse base c’è il caso di Biasca, che applica con soddisfazione ormai da molto tempo un sistema diverso: una riscossione solo annuale con un accorgimento che ha «semplificato l’emissione». Intimare cioè la tassa base non all’inquilino, bensì al proprietario: «Emettendo la tassa al proprietario - spiega il capodicastero Ambiente Filippo Rodoni - non dobbiamo eseguire ogni volta la sorveglianza e quindi l’aggiornamento del cambiamento d’inquilino». Banalmente perché i cambi di proprietà sono ben più rari di quelli di inquilino. Starà poi quindi al padrone di casa di riversare l’importo sull’affittuario, e nel caso di proporre una rateizzazione. In situazioni particolari un pro-rata entra comunque in conto anche da parte del Comune: «La tassa viene sospesa anche con certi criteri, ad esempio l’inabitabilità e la ristrutturazione con domanda di costruzione, in questi casi si sospende l’emissione dalla tassa, chiaramente il numero di interventi di sospensione è limitato durante l’anno».

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