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Spogomi, quando la raccolta rifiuti diventa sport

In Giappone ventuno nazionali hanno partecipato ai primi Campionati del mondo della disciplina – I mozziconi di sigaretta il rifiuto più ambito
Andrea Stern
Andrea Stern
26.11.2023 11:30

Le lattine valgono 12 punti ogni cento grammi. Le bottiglie in PET, 25 punti. I mozziconi di sigaretta, 300 punti. Vince la squadra che in un’ora riesce a raccogliere più rifiuti da terra e quindi più punti. Ma attenzione: non vale correre, uscire dall’area di gioco, svuotare cestini, alzare tombini o rubare immondizia già raccolta da altri.

È lo Spogomi, una disciplina sportiva i cui primi Campionati del mondo si sono tenuti negli scorsi giorni a Tokyo, in Giappone. Presenti 21 squadre nazionali - dal Brasile all’Australia - che si sono affrontate durante tre giorni di serrate competizioni, seguite dall’occhio inflessibile degli arbitri, pronti a estrarre il cartolino giallo o rosso in caso di mancato rispetto del regolamento. Alla competizione non era presente una compagine svizzera, ma chissà, ai Mondiali del 2025 potremmo esserci anche noi.

Quindici anni di crescita

«Questa disciplina nasce dalla volontà di rendere più pulito il nostro pianeta - spiega alla NZZ il giapponese Kenichi Mamitsuka, colui che una quindicina di anni fa ha ideato lo Spogomi -. Quando andavo a correre vedevo regolarmente rifiuti sulla strada. A un certo punto mi è venuto spontaneo iniziare a raccoglierli». Mamitsuka ha quindi inventato un gioco, ha stabilito delle regole e ha invitato i suoi amici a partecipare. Ha anche preso contatto con le scuole, in modo da favorire una diffusione della nuova disciplina sportiva tra i giovani. Oggi solo in Giappone sarebbero circa 150.000 le persone che si cimentano con lo Spogomi.

«Per me questi primi campionati mondiali sono la concretizzazione di un sogno - dice Mamitsuka -. Ora la mia ambizione è quella di veder nascere delle federazioni nazionali e di essere accolti ai Giochi Olimpici come sport dimostrativo».

Strade già pulitissime

Le linde strade di Tokyo non sono forse lo scenario più semplice in cui praticare lo Spogomi, parola nata dalla fusione tra «sport» e «gomi», spazzatura in giapponese. Nel mondo i nipponici sono noti per essere quelli che ripuliscono gli stadi e gli spogliatoi dopo le partite della loro nazionale. La loro educazione e il loro senso della pulizia sono proverbiali. Tuttavia, nonostante queste condizioni di base sfavorevoli alla raccolta di rifiuti, i ventuno terzetti di partecipanti ai Mondiali sono riusciti a trovare complessivamente oltre 550 chilogrammi di spazzatura.

D’altra parte si trattava dei più esperti raccoglitori di rifiuti dei rispettivi Paesi, giunti a Tokyo dopo un severo processo di selezione. L’Italia ad esempio è stata rappresentata dello «SpoGhetti Team» composto da Morris Godano, Davide De Luca e Giuseppe Chiapparo, tre ragazzi calabresi con una spiccata sensibilità ambientale che hanno strappato il biglietto per i Mondiali alle qualificazioni tenutesi a Tropea nello scorso mese di giugno. Le immagini provenienti dal Brasile mostrano un folto pubblico che assiste alle eliminatorie diSan Paolo e festeggia il terzetto vincitore. Scene simili giungono dalSudafrica, dagli Stati Uniti, dal Pakistan.

«Nel nostro Paese abbiamo un grande problema con la spazzatura - afferma alla NZZ Tauqueer Malik, capofila della delegazione pachistana -. Un evento del genere permette di diffondere la consapevolezza dell’inquinamento ambientale. Noi abbiamo una popolazione molto giovane. Più riusciamo a rendere divertente la pulizia del paesaggio, più riusciremo a ottenere risultati incoraggianti».

Vincono la Gran Bretagna e l’ambiente

Tutti dotati di guanti e bastoni «acchiappa rifiuti», i partecipanti hanno approfittato dell’evento giapponese per confrontare le diverse tecniche di raccolta e scambiarsi consigli. In una disciplina nuova come lo Spogomi, tutti hanno ancora molto da imparare.

Per la cronaca, i padroni di casa giapponesi hanno dovuto accontentarsi della medaglia di argento. Meglio di loro hanno fatto gli atleti della Gran Bretagna, che con un bottino di oltre 57 kg di rifiuti e 9.046 punti si sono portati a casa il primo titolo mondiale di Spogomi. Al terzo posto si è classificata la squadra italiana, davanti a Francia, Marocco, India e Brasile. Ma a vincere, al di là dei singoli piazzamenti, è stato soprattutto l’ambiente.

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