Svizzera

Torna dal Messico la delegazione della Swiss Foundation Against Blindness

Dopo quindici giorni di missione a Quintana Roo, i volontari svizzeri hanno ridato la vista a 460 pazienti affetti da cecità o gravi problemi visivi
26.10.2025 06:00

È rientrata domenica 19 ottobre, dopo quindici giorni di lavoro intenso in Messico, la delegazione svizzera della Swiss Foundation Against Blindness. Dal 4 al 17 ottobre, oltre venti volontari – sette ticinesi – hanno operato all’ospedale generale Dr. Jesús Kumate Rodríguez nello Stato di Quintana Roo, restituendo la vista a 460 pazienti affetti da cecità o gravi problemi visivi. È la 25ª missione della Fondazione, nata per offrire cure oftalmologiche specialistiche a chi non ha accesso a interventi chirurgici.

In sala operatoria, insieme: padre e figlia da Morcote

Quest’anno, all’interno della delegazione, ha trovato spazio una storia che ha colpito per la sua dimensione intima: quella di un padre e una figlia in missione insieme. Theo Signer e Gina Sofia Signer, di Morcote. Lui chirurgo oftalmologo, membro del comitato direttivo e primario del Centro Avanti di Lugano; lei studentessa di medicina, impegnata in sala operatoria come assistente tecnica.

Accanto a loro hanno partecipato altri ticinesi, tra cui il chirurgo oftalmologo Antonio Barloggio (Bellinzona), Sonia Lopes Machado e Claudia Michel per l’assistenza post-operatoria, oltre a Grant Benson e Daniela Moroni per dare voce – radiofonica– al progetto. Con loro, colleghi dalla Svizzera interna – tra cui il fondatore Alex Heuberger e i chirurghi Gian-Marco Sarra, Jessica Graziano e Johannes Schwarz – hanno composto una squadra compatta, operativa dall’alba fino alla sera.

«Una collaborazione totale»

Theo Signer ha sottolineato la collaborazione con le istituzioni messicane: «Ringrazio i nostri amici messicani, le autorità del Quintana Roo, il DIF e l’ospedale generale per la collaborazione totale. Un grazie speciale va a Norma Aragon e a tutto il team svizzero e messicano che ci ha permesso di ridare la vista a chi non vedeva da anni».

La Fondazione opera in Messico da 25 anni in collaborazione con le autorità sanitarie locali, con un obiettivo preciso: prevenire e curare le malattie degli occhi. Ogni missione dura circa due settimane e prevede fino a 600 interventi. Le giornate cominciano prima dell’alba e si concludono spesso dopo le 21: molti pazienti arrivano da villaggi lontani, dopo anni vissuti nella cecità pur essendo curabile.

Negli ultimi anni l’équipe ha lavorato stabilmente presso l’ospedale di Cancún, costruendo una collaborazione costante con il personale locale. Un percorso reso più difficile dall’incendio del 2023, che ha distrutto gran parte del materiale medico custodito nei magazzini della Fondazione: microscopi, sterilizzatori, farmaci e lenti intraoculari per un valore di circa 400.000 franchi. Grazie a donazioni e raccolte fondi è stato possibile ripristinare parte delle attrezzature, ma ogni missione richiede ancora un notevole sforzo logistico ed economico.

La governatrice del Quintana Roo, Mara Lezama Espinosa, ha definito la missione «una vera opportunità di cambiare vite e restituire il diritto alla salute visiva». Anche la presidente onoraria del DIF Quintana Roo, Verónica Lezama Espinosa, ha riconosciuto l’impatto dell’iniziativa: «Stiamo realizzando il sogno di molte persone che vivevano con limitazioni dovute alla perdita della vista… Essere umani che aiutano altri esseri umani».