La polemica

Una via per i poeti lettoni: «E il Nano invece?»

Nella Lega c'è chi storce il naso dopo l'intitolazione di una via a Rainis e Aspazija – Bianchetti: «Niente in contrario, ma la richiesta per via Bignasca che fine ha fatto?»
© Città di Lugano
Andrea Stern
Andrea Stern
04.05.2025 13:52

Ci saranno anche la ministra della cultura e l’ambasciatrice della Lettonia, oltre che il consigliere federale Ignazio Cassis, mercoledì a Castagnola per celebrare la rinomina di Via Salute in Via Rainis e Aspazija, denominazione non per forza evidente da pronunciare ma utile a commemorare l’esilio ticinese dei due poeti lettoni, a inizio Novecento.

«Questa iniziativa testimonia la vivacità dei rapporti culturali tra la Svizzera e la Lettonia», si è lasciato citare il vicesindaco Roberto Badaracco nel comunicato con il quale la Città di Lugano invita la popolazione a partecipare alla cerimonia di mercoledì.

Un evento che nessuno contesta apertamente ma che solleva pur sempre qualche interrogativo. Perché di personaggi più o meno illustri che attendono da tempo di vedersi intitolare una strada a Lugano ce ne sono parecchi, anche piuttosto ingombranti, come il fondatore della Lega Giuliano Bignasca.

«Io riconosco il valore della cultura e mi sta bene che si ricordino questi due poeti, però vorrei anche ricordare che le nostre richieste rimangono ferme al palo», afferma Gian Maria Bianchetti, consigliere comunale della Lega che vive proprio a Castagnola e che nel marzo 2023 aveva chiesto insieme al collega Andrea Sanvido che si dedicasse una via di Lugano al Nano.

Fermo nel cassetto

«Non lo dico con polemica ma con delusione - aggiunge Bianchetti -, perché se fosse stato un esponente del PLR gli avrebbero già dedicato un’arteria principale ma quando si parla della Lega e del Nano si cerca sempre di offuscare la memoria di una persona che pure ha fatto tantissimo per Lugano e per il Ticino, sicuramente molto più di tanti esponenti dei partiti storici».

A oltre dodici anni dalla sua scomparsa e più di due anni dalla richiesta ufficiale di dedicargli una via, il nome di Giuliano Bignasca resta fermo in qualche cassetto, sebbene dal Municipio fossero giunte promesse di una valutazione e di una decisione in tempi brevi.

«Va bene che si faccia qualcosa per i poeti lettoni - afferma Andrea Sanvido - ma credo che nell’attribuzione dei nomi delle vie sarebbe buona cosa dare priorità ai personaggi locali, tanto più se hanno dato un grande contributo alla Città, come è il caso di Giuliano Bignasca. Torneremo sicuramente a farci sentire».

In casa Lega non si vorrebbe pensare che la presunta difficoltà a trovare una strada adatta si manifesti solo in certi casi. «La situazione dei poeti lettoni e quella del Nano sono diverse e non paragonabili tra loro - conclude Bianchetti -. Però vediamo ancora una volta come a Lugano il principio «Prima i nostri» venga applicato in maniera distorta»

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