Un'America dilaniata e pronta a esplodere

L'omicidio di Charlie Kirk è l’inizio di una fase dai risvolti drammatici per gli Stati Uniti ma anche la continuazione di una spirale di violenza. Un attentato racchiuso in un triangolo dell’odio alimentato dalla spaccatura politica del Paese, dai messaggi estremi, dalla volontà di singoli di far male. Il killer, Tyler Robinson, 22 anni, ha scelto un obiettivo rilevante. Kirk era un influencer conservatore molto ascoltato ovunque in America, parte del diffuso movimento che ha portato Donald Trump per la seconda volta alla Casa Bianca, con largo seguito.
Era diventato un simbolo grazie agli attacchi contro la “sinistra”, la cultura “woke”, i transgender, temi appaiati alla difesa dei “valori cristiani”, a posizioni xenofobe, a tesi complottiste. Tutto ciò lo ha trasformato in un simbolo e in bersaglio. La decisione del presidente di assegnarli la Medaglia della Libertà, i toni di esaltazione di personalità repubblicane ne ha elevato ancora di più l’immagine. C’è da attendersi ora una grande mobilitazione. Come ha detto la vedova, l’ex miss Arizona Erika Frantzve: «Non immaginate cose avete scatenato».
L’inquietudine per l’agguato è accresciuta da quanto è avvenuto in precedenza. L’assalto al Congresso – sminuito dallo stesso Kirk -, due tentativi di uccidere The Donald, l’assassinio di un esponente democratico e di un alto dirigente delle assicurazioni sanitarie, così come altri episodi minori, sono stati chiaramente dei segnali inquietanti. Che, invece, di indurre ad abbassare i toni hanno creato terreno fertile per l’esasperazione del confronto. Le continue sortite del presidente, la risposta dura dei suoi avversari, le tendenze alla radicalizzazione di alcuni settori della società sono diventate legna per il rogo. Per alcuni le vittime non erano tali, perché c’era una qualche forma di “giustificazione” nel prenderli di mira.
La frase più scontata rimbalzata tra le due barricate è sempre la solita: «Chi semina vento raccoglie tempesta». Un modo per addossare sull’avversario ogni responsabilità. La società era già dilaniata e in queste ore lo è ancora di più. C’è il pericolo concreto di una chiamata alle armi e non solo in senso figurato visto la facilità con la quale un cittadino può acquistarle.
Quanto è avvenuto durante il comizio all’Università dello Utah darà maggiore forza alla strategia di sicurezza lanciata con vigore dalla Casa Bianca. L’invio della Guardia Nazionale nella capitale, l’intenzione di replicare la mossa in altre città, la militarizzazione estesa del confine sud sono componenti di una vera battaglia. Da un lato c’è chi giustifica misure estreme per reprimere il crimine, dall’altra c’è chi teme un lento scivolamento verso forme autoritarie con il pretesto di dare la caccia a trafficanti e clandestini. Promettere “legge e ordine” porta dei voti ma è guardato con sospetto da coloro che hanno perso fiducia in istituzioni piegate a disegni di parte. Oppure epurate con funzionari non allineati messi alla porta. Dalla Cia all’FBI. E non è strano che in questo contesto, dopo ogni evento di sangue, nascano teorie cospirative.
Infine, non va sottovalutato un fattore particolare. Esistono individui dal profilo definito caotico: agiscono sulla base di spinte personali impastate, talvolta, a ideologie sfumate. Tyler Robison ha inciso sui proiettili l’espressione “Bella Ciao” con riferimenti antifascisti e parole legate al mondo dei videogiochi, la “bolla” doveva passava ore. Considerava Kirk un profeta dell’odio ma lui in apparenza non aveva una militanza marcata. Ex studente modello, padre repubblicano, abituato a maneggiare armi, è stato definito timido e chiuso. Negli ultimi tempi ha frequentato un corso da elettricista e, stando alle testimonianze dei vicini, era spesso chiuso in un piccolo appartamento.
È un’area grigia. Taluni possono colpire in nome di una presunta appartenenza ad una “categoria”, altri sono dei cacciatori di infamia. Cercano la notorietà ammazzando un personaggio o bimbi in una scuola. Altri ancora sono influenzati dal momento. Le tensioni della società li portano ad agire e in questo modo entrano nella faida ideologica. Sono sentieri separati ma che in qualche occasione si intrecciano: così diventa più complicata la lettura delle motivazioni mentre l’eventuale ambiguità della matrice accende altre micce.