Ticino

La febbre del mercoledì: Cantone, che succede?

Il mistero delle assenze di metà settimana negli uffici dell'Amministrazione pubblica: «Ai tempi era diverso»
Il giorno in cui si registrano più assenze per malattia tra i dipendenti dell’Amministrazione cantonale è il mercoledì © CdT/Gabriele Putzu
Andrea Stern
Andrea Stern
14.05.2023 13:00

A pensare male si fa peccato e si sbaglia pure, visto che il giorno in cui si registrano più assenze per malattia tra i dipendenti dell’Amministrazione cantonale non è né il lunedì, né il venerdì - come ai maligni verrebbe logico pensare - bensì il mercoledì.

Curiosamente, questa febbre del mercoledì colpisce in egual modo il personale di tutti e cinque i dipartimenti e della cancelleria dello Stato. Ovunque si vada a guardare, il mercoledì è stato il giorno in cui si sono conteggiate più «microassenze», l’anno scorso ma in buona parte anche l’anno precedente.

Chissà perché. La Sezione delle risorse umane non lo sa. Sebbene sia stata lei stessa a palesare questa particolarità attraverso le statistiche elaborate per i rendiconti annuali del Consiglio di Stato. «Non abbiamo spiegazioni specifiche in merito a quanto da lei rilevato», reagisce il caposezione Raniero Devaux.

I ponti dei giorni festivi

Appena più loquace è un suo illustre predecessore, Silvano Beffa, che ha diretto la sezione per ventisei lunghi anni, tra il 1983 e il 2009. «Ai miei tempi osservavamo un altro tipo di fenomeno - spiega Beffa -. Forse era un caso, ma capitava che nei ponti dei giorni festivi si registrasse qualche assenza più del normale. Tuttavia erano piccole differenze e non c’era un nesso causale diretto che ci permettesse di dire che il motivo era proprio quello».

Anche per quanto riguarda la febbre del mercoledì, Beffa può solo avanzare un’ipotesi. «È possibile che alcune di queste assenze siano legate al fatto che il mercoledì pomeriggio i bambini sono a casa - afferma -. Però non mi spingerei a dire che c’è una relazione diretta. I dipendenti cantonali hanno la possibilità di prendere dei brevi congedi per motivi familiari, quindi non vedo perché dovrebbero mettersi in malattia per stare con i figli».

Più di 11 giorni a testa

Chissà perché. Le cifre non forniscono spiegazioni ma dicono che l’anno scorso, in media, ogni dipendente cantonale è stato assente per malattia 11,52 giorni, più che nel 2021, quando la media era stata di 9,56 giorni a testa. Resta invece poco utilizzata la possibilità di stare a casa per occuparsi dei figli malati: l’anno scorso ogni dipendente cantonale ne ha usufruito, in media, per 0,18 giorni.

«Non penso che siano necessari grandi studi per capire che il maggior tasso di assenteismo del mercoledì è legato ai figli - si intromette Domenico Basile, specialista nella gestione delle risorse umane -. Capita che i genitori debbano accompagnarli dal dottore o anche solo a lezione di pianoforte e non sanno come altro organizzarsi, quindi restano a casa dal lavoro. Questo vale soprattutto per le madri, ma spesso anche per i padri, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella cura dei figli».

Il venerdì degli innamorati

Basile spiega che all’inizio della sua pluridecennale carriera nelle risorse umane i giorni con più assenze erano altri. «Il lunedì mancavano tanti giovani - ricorda -, in particolare coloro che praticavano attività sportive durante il fine settimana e tornavano a casa acciaccati. Il venerdì invece era il giorno degli innamorati. A mancare al lavoro erano coloro che volevano concedersi un weekend lungo con la o il partner che magari abitava relativamente lontano».

Ma poi ci hanno pensato i social network a calmare le febbri del lunedì e del venerdì. «Succedeva sempre più spesso - racconta Basile - che qualcuno asseriva di essere malato ma poi si esibiva sui social mentre era tutt’altro che a letto». Ai responsabili delle risorse umane bastava così un clic per provare la malafede del dipendente. «Non solo - aggiunge Basile -, c’è anche chi ha dovuto rinunciare a un posto di lavoro a causa di immagini sconvenienti pubblicate sui social network».

Ma questo è un altro discorso, che non riguarda la febbre del mercoledì. Questa resta - almeno ufficialmente - un inspiegabile mistero».

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