Rassegne

Le vette nel cinema

Da martedì 25 a sabato 29 ottobre Lugano e Massagno ospitano il «Mountain International Swiss Film Festival»
Mattia Darni
21.10.2022 06:00

È una cinque giorni dedicata al cinema d’altura quella che si apprestano a vivere, da martedì 25 a sabato 29, Lugano e Massagno. All’Iride e al Lux va infatti in scena la prima edizione del Mountain International Swiss Film Festival. «La manifestazione si inserisce all’interno del circuito Spirit of the Mountain che organizza rassegne cinematografiche incentrate sul tema della montagna. L’appuntamento in riva al Ceresio, nello specifico, intende promuovere il mondo della montagna in tutte le sue sfaccettature», esordisce il direttore artistico Roberto Gualdi. «Per oltre un decennio abbiamo organizzato un festival a Pontresina, tuttavia nella località grigionese eravamo costantemente confrontati con il problema della lingua: abbiamo perciò deciso di trasferirci nel Luganese in quanto regione dalle maggiori affinità culturali con l’Italia. Siamo fermamente convinti che, riguardo alla questione, Lugano abbia una grande capacità di ascolto».

A prima vista, la tematica centrale del festival parrebbe quantomeno inusuale, in realtà, però, alla base della scelta c’è una considerazione pertinente. «Salvo alcune eccezioni, constatiamo che i film sulla montagna o vengono proposti all’interno di rassegne, o non vengono affatto proposti: non esiste un canale televisivo che trasmetta questa tipologia di filmati», spiega Roberto Gualdi. «Nonostante ciò, le persone rimangono sempre affascinate dalla tematica. La pandemia di coronavirus ha inoltre segnato un ritorno delle persone alla natura».

Le sfide, per gli organizzatori, non mancano: ad attenderli il difficile compito di confrontarsi con una realtà nuova ed in parte ignota. «La difficoltà maggiore che abbiamo dovuto affrontare è farci conoscere sul territorio cantonale», confida il direttore artistico.

Nel segno dell’unicità
Come accennato in precedenza, la kermesse ticinese si inserisce all’interno di una struttura più ampia che comprende anche l’Orobie Film Festival di Bergamo, il Sestriere Film Festival ed il Verona Mountain Film Festival. Nonostante ciò, l’unicità dell’appuntamento luganese è garantita. «Posso rassicurare che quanto si vedrà in Ticino non sarà un “copia e incolla” di quanto fatto in altre località», chiarisce il nostro interlocutore. «Il Mountain International Swiss Film Festival si basa su un proprio bando di concorso che ha la particolarità di ricercare una visione della montagna a 360°. Ciò lo differenzia da altre rassegne che si concentrano di più sulle esplorazioni o sull’alpinismo».

Accanto ai film in concorso, la manifestazione propone una selezione di lavori dedicati alle leggende dell’alpinismo mondiale. «L’intento è mostrare come anche la cinematografia tout court si sia avvicinata al tema della montagna», chiarisce Roberto Gualdi. Domenica 6 novembre, inoltre, al cinema-teatro di Lamone-Cadempino si terrà una giornata di proiezione di film amatoriali sul tema della montagna.

Non solo proiezioni
La ricca offerta del Mountain International Swiss Film Festival prevede, accanto alle proiezioni, anche una serie di eventi collaterali: a cominciare dalla performance narrata e cantata del soprano Silvia Lorenzi Vette di Latte. In cartellone al Lux di Massagno sabato 29 alle 20.00, lo spettacolo, che alterna la prosa poetica al canto lirico, narra la storia di Mom e Nero, due esseri umani alla ricerca del senso della vita.

La rassegna luganese ha poi pensato ad un concorso fotografico: ecco allora che, prima dei film, sugli schermi delle due sale luganesi verranno proiettate le fotografie degli artisti selezionati dal festival. Gli spettatori potranno quindi votare l’immagine più bella.

«Il mondo della montagna non si esprime solo attraverso i filmati: sarebbe pertanto riduttivo ritrarlo solamente con questa forma d’arte», spiega il nostro interlocutore. «Pensiamo, per esempio, al canto, che evocheremo nella serata con Silvia Lorenzi: esso è un elemento centrale nell’ambiente alpino».

Ticino capitale del genere
Nonostante il festival sia alla sua prima edizione, gli organizzatori sono ambiziosi e hanno le idee chiare. «Stiamo già pensando all’appuntamento dell’anno prossimo», rivela il direttore artistico. «Vorremmo riuscire a trasformare, una volta all’anno, Lugano, e il Ticino più in generale, nella capitale del cinema di montagna. Per far ciò vorremmo coinvolgere sempre di più le numerose realtà sensibili alle questioni da noi affrontate presenti sul suolo cantonale. In quest’ottica, dalle prossime edizioni affiancheremo alla sezione principale un’altra dedicata al cinema amatoriale. In futuro ci piacerebbe inoltre ampliare il ventaglio degli eventi collaterali accogliendo, per esempio, delle iniziative editoriali».

I biglietti per le serate possono essere acquistati online sui siti dei cinema Lux e Iride o direttamente alla cassa prima delle proiezioni.

La montagna e i suoi volti: il programma

Martedì 25, ore 20.00, Massagno, Cinema Lux
Who wants to live forever di Matteo Valenti

Bernina Terra Glacialis di Giorgio Tomasi

The last mountain di Dariusz Zaluski

Mercoledì 26, ore 20.00, Lugano, Cinema Iride
Mani per il Nepal: Progetti di aiuto allo sviluppo del Nepal di Daniele Foletti

A l’ombre du chamlang di Benjamin Védrines, Charles Dubouloz e Jérémie Chenal

Monte Freikofel di Claudia Crema

Two Headed Mountain di Jacopo Marzi

Un chiodo in testa di Nicola Rota

Across Emptiness di Luca Albrisi

Giovedì 27, ore 20.00, Lugano, Cinema Iride
Porters di Chiara Guglielmina

77 Giorni di Hantang Zhao

Venerdì 28, ore 20.00, Massagno, Cinema Lux
Renovation di Davide Pandini

Oben Angekommen di Mathea Holaus e Klaus Haselböck

La via incantata di Francesco Fei

Sabato 29, ore 20.00, Massagno, Cinema Lux
Mani per il Nepal: Progetti di aiuto allo sviluppo del Nepal di Daniele Foletti

Il cercatore d’infinito di Andrea Azzetti e Federico Massa

Vette di latte, performance di e con Silvia Lorenzi

Domenica 6, ore 20.00, Lamone-Cadempino, Cinema-Teatro
Film amatoriali dedicati alla montagna