USI

In corso la Settimana d’azione contro il razzismo 2022

Con la collaborazione di Amnesty International, Fondazione Diritti Umani e Film Festival Diritti Umani Lugano, fino al 28 marzo l’Università ospiterà alcune iniziative sul tema
© Pexels
Gaia Caruso
Gaia Caruso
22.03.2022 18:42

Inaugurata nel 2012, la Settimana cantonale contro il razzismo ha luogo ogni anno in occorrenza del 21 marzo, celebrazione istituita dalle Nazioni Unite come Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Lo scopo è di invitare alla riflessione e al dialogo a favore della diversità, promuovendo momenti di sensibilizzazione per contrastare qualsiasi forma di razzismo e discriminazione.
In occasione di questa ricorrenza, l'Università della Svizzera italiana sarà protagonista di tre momenti di approfondimento, organizzati con la collaborazione di quattro partner: Amnesty International, Fondazione Diritti Umani, Film Festival Diritti Umani Lugano e PIC, Programmi d’Integrazione Cantonali.
Il primo momento è una mostra itinerante dal titolo Razzismo e discriminazione, che permette di riflettere sul tema attraverso una serie di disegni e di riflessioni realizzati dagli studenti del corso di grafica del Centro Scolastico per le Industrie Artistiche (CSIA). La mostra è ospitata nel foyer dell’Aula Magna USI ed è visitabile fino al 28 marzo 2022.Come vernissage della mostra, lo scorso lunedì, presso l’Aula Magna USI, si è tenuta una tavola rotonda intitolata Antirazzisti si nasce. Razzisti si diventa. Razzismo e antirazzismo in Ticino, che si inserisce nell’ambito del progetto culturale Convergenza e distanza, avviato nel 2020 dalla Facoltà di Comunicazione, cultura e società. L’obiettivo del progetto è di mettere in contatto, lungo il corso di due anni, la comunità USI con istituzioni del territorio, per trovare un punto di connessione tra le diverse discipline che caratterizzano la Facoltà. Tra i gruppi di riflessione creatisi, quello coordinato dalla Professoressa Jolanta Drzewiecka si occupa dei temi dedicati a convergenza e distanza di popolazioni e culture, con un particolare focus sulle migrazioni.All'interno di questo progetto si inserisce quindi questo ciclo di iniziative dedicate al tema di razzismo e antirazzismo. In particolare, con la tavola rotonda tenutasi lunedì, si sono gettati spunti di riflessione sulla specificità del fenomeno del razzismo, e delle sue possibili misure di contrasto, all'interno del Ticino.La serata, moderata da Luca M. Visconti, Decano della Facoltà di Comunicazione, cultura e società, è stata divisa in due panel. Durante il primo, Il razzismo in Ticino: numeri, specificità, diritti, sono intervenuti Michela Trisconi, delegata cantonale all'integrazione degli stranieri; Jolanta Drzewiecka, Professoressa straordinaria di critical intercultural communication all'USI; e Henry Siqueira antropologo e giornalista freelance. In questo primo momento, tra esperienze personali e istituzionali, si è parlato di cosa il razzismo è oggi rispetto al passato, di alcuni dati riferiti alla Svizzera, di come la discriminazione sia un ostacolo per l’integrazione degli stranieri e delle misure istituite a livello federale e cantonale per segnalare i casi di razzismo e sostenere le vittime.Gli interventi del secondo panel, invece, Istituzioni e policy antirazziste, si sono focalizzati sul ruolo dei media nell’affrontare il razzismo, sul motivo per cui nasce la Giornata internazionale contro il razzismo e sul ruolo dell’USI e di Amnesty International nel promuovere l’antirazzismo sul territorio a livello istituzionale e scolastico. Durante questo momento hanno preso la parola Aldo Sofia, giornalista; Sonja Hildebrand, Prorettrice alle Pari Opportunità dell'USI; Gabriela Giuria, responsabile sviluppo progetti della Fondazione Diritti Umani; e Chiara Guerzoni, responsabile dell'educazione ai diritti umani e dell'attivismo di Amnesty International.La Settimana contro il razzismo si chiuderà con il terzo e ultimo evento lunedì 28 marzo, presso l’Aula Magna USI. Alla proiezione del docu-film Dove bisogna stare (2018), di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli, seguirà un dibattito a cui parteciperanno Antonio Prata, Direttore Film Festival Diritti Umani Lugano, e Sarah Rusconi di Amnesty International.

In questo articolo: