Politica internazionale

Russia - Ucraina: alcuni cenni storici

In queste settimane calde, dove tutti i media mondiali ci propongono notizie allarmanti sul possibile conflitto russo – ucraino, è utile capire quali sono stati i fatti storici che hanno costituito un precedente a questa potenziale guerra
Foto di Asim Alnamat
Veronica Francia
22.02.2022 08:11

L’Ucraina è una Nazione con una posizione delicata, responsabile di mantenere l’equilibrio tra due grandi poli di potere: la Russia e la NATO. Una sorta di Stato cuscinetto che deve mantenersi neutrale, indipendente e soprattutto proprietà di nessuno al fine di garantire la pace.

In concomitanza con la caduta del muro di Berlino (1989), per riunire la Germania e favorire la ritirata delle truppe russe, fu siglato un accordo tra l’allora presidente americano Bush e il presidente russo Gorbachev. Esso prevedeva che la Germania sarebbe stata riunita, con l’unica condizione che la NATO non si sarebbe mai allargata ai Paesi del patto di Varsavia e alle ex repubbliche sovietiche. Accordo che recentemente è stato negato dagli Stati Uniti ma affermato a gran forza da Putin, che fa affidamento su di esso per motivare le sue recenti mosse politiche e militari.

Nel 1991 l’Ucraina fu una delle primissime repubbliche sovietiche ad ottenne l’indipendenza. Nel 2004, l’allora già primo ministro, filo-russo, Viktor Janukovyc vinse le elezioni a discapito del candidato dell’opposizione, Viktor Juscenko. Quest’ultimo accusò il primo di brogli elettorali iniziando quella che viene considerata la Rivoluzione Arancione, che terrà preda il Paese di manifestazioni, proteste ed episodi di guerriglia urbana sino al 2010.

Janukovyc e Juscenko sono due figure fondamentali perché rappresentano la divisione della popolazione ucraina tra nazionalisti, ovvero cittadini ucraini che portano avanti la totale legittimazione del Paese, e russofoni, cittadini ucraini ma che parlano russo e vogliono l’assoggettamento del Paese alla Russia.

Nel 2008 comincia ad avanzare l’ipotesi di includere anche Georgia e Ucraina all’interno dell’Alleanza Atlantica (NATO), requisito essenziale per entrare a far parte dell’Unione Europea, passo importante che già altri Paesi dell’est avevano compiuto negli anni precedenti. Nel 2013/2014 in Ucraina si apre un periodo chiamato Euromaidan, ovvero mobilitazioni e manifestazioni pro Europa. Il primo ministro Janukovyc fomentò le speranze degli ucraini aprendo a trattative con l’Unione Europa e scatenando il dissenso di Mosca, la quale cominciò ad offrire una serie di vantaggi economici al Paese per scoraggiarne la collaborazione con l’Europa. La mossa del governo russo ebbe gli effetti sperati perché Janukovyc congelò l’opportunità di un accordo con l’Europa dando vita ad una serie di rimostranze tra i cittadini, soprattutto esponenti dell’estrema destra. Si decise per la formazione di un nuovo governo quando il primo ministero sparì. L’assenza di potere favorì l’occupazione filo-russa in Crimea, che nello stesso anno fu annessa alla Russia con un referendum considerato illegittimo dall’ONU. Dopo questo evento, i consensi di Putin esplosero e i ribelli filo-russi occuparono alcune zone dell’ovest dell’Ucraina, tra cui Donetsk e Luhank’s, che si dichiararono indipendenti. A Luglio 2014 un aereo di linea della Malaysia Airlines fu abbattuto in volo mentre sorvolava i territori controllati dai separatisti. Filo-russi e forze ucraine si incolparono a vicenda non arrivando però mai a definire un vero colpevole. Per appianare la situazione a Minsk vengono siglati degli accordi di cessate il fuoco che vengono costantemente violati.

Dal 2014 ad oggi la guerra non si è mai fermata nei territori ad ovest del Paese arrivando fino alle pesanti minacce di conflitto in queste settimane che preoccupano il mondo intero.