L'intervista

Sostenere gli studenti in tempi difficili

Le Professoresse Rosalba Morese e Gloria Dagnino ci spiegano come "USI in ascolto" stia dando il suo aiuto psicologico agli studenti durante questi anni difficili segnati da pandemia e guerra
© Foto di Alex Green da Pexels
Veronica Francia
24.03.2022 06:00

In questo momento storico complesso l'USI ha deciso di creare un servizio di supporto psicologico per tutto il personale accademico, un modo per parlare e confrontarsi su ciò che preoccupa studenti e ricercatori. Abbiamo intervistato la Prof.ssa Rosalba Morese, una delle principali ideatrici del progetto, e la Prof.ssa Gloria Dagnino, direttrice del servizio pari opportunità dell'USI, che da subito ha supportato il progetto.Come è nata l’idea di USI in ascolto?«L’idea di USI in ascolto è nata nel corso del 2020, quando la pandemia era al suo picco e ci siamo resi conto della sofferenza psicologica ed emotiva che tanti studenti e studentesse, ricercatori e ricercatrici stavano vivendo. Volevamo offrire loro uno spazio di facile accesso attraverso il quale dare voce alle proprie preoccupazioni e sentirsi meno soli. Nel farlo, abbiamo pensato in particolare a chi si è trovato a vivere le fasi dell’isolamento lontano dalla propria famiglia e dal proprio paese, ma fin da subito abbiamo ricevuto contatti anche da parte di ticinesi. L’idea di USI in ascolto è partita dalla Dr Morese e dal Prof. Visconti, decano della Facoltà di comunicazione, cultura e società, ed è stata subito raccolta con convinzione dal Servizio pari opportunità e dalla Direzione amministrativa dell’USI, che ne hanno assicurato la continuità anche oltre la fase acuta della pandemia».Come è stato accolto tra gli studenti questo servizio?«USI in ascolto è diventato operativo a dicembre 2020. All’inizio, la sfida principale è stata quella di far conoscere questo nuovo strumento. Non si tratta di un servizio di psicoterapia, ma di uno sportello di ascolto. Il passaparola ha avuto un ruolo importante. Da marzo 2022, inoltre, USI in ascolto offre la modalità di incontro in presenza (tutti i mercoledì, previo appuntamento), in aggiunta ai colloqui telefonici e via email. Inoltre, il servizio è oggi aperto non solo al corpo studentesco e al corpo intermedio, ma a anche a tutti i membri del corpo amministrativo dell’USI».Pensate che dopo la pandemia il bisogno tra i giovani del sostegno psicologico sia diventato maggiore? «I giovani hanno sofferto e soffrono il disagio creato dalla pandemia. Le ricadute sulla vita sociale sono importanti ed il bisogno di essere ascoltati è diventato di grande rilevanza. Riconoscere questo bisogno significa dare valore alle persone e al loro benessere, aspetto fondamentale per superare questo periodo così complesso».Siamo in un momento storico complesso, complice anche il conflitto in atto; vi sono studenti di nazionalità russa ed ucraina che attualmente studiano all’USI che hanno fatto richiesta di un supporto psicologico?«Negli ultimi anni è stato necessario adattarsi continuamente ai vari scenari della pandemia, con un grande dispendio di energie e risorse psicologiche per adattarsi sistematicamente alla situazione di stress. Essere in uno stato continuo di "allerta" può rendere più vulnerabili, insicuri e impotenti. Questo può creare più sofferenza, malessere e solitudine. Diventa sempre più importante quindi poter avere uno spazio dedicato come quello di USI in ascolto che accoglie e supporta tutti gli studenti, prestando grande attenzione a chi sta vivendo situazioni difficili come ad esempio quella del conflitto in atto».Quali sono i disagi maggiori che lamentano?«Le persone che si rivolgono ad USI in ascolto esprimono il bisogno di poter essere ascoltate in modo attivo per non sentirsi sole e di poter parlare con qualcuno con una formazione specifica in psicologia, condividendo così le proprie difficoltà. È garantita la massima riservatezza».In che modo gli state aiutando?«USI in ascolto vuole essere uno spazio dedicato all’accoglienza, alla comprensione e all’ascolto dei momenti di disagio vissuti dalla persona. Attraverso l’offerta di un numero limitato di consulenze gratuite (di norma da una a cinque), la persona viene accompagnata nella comprensione del proprio momento di difficoltà individuale, relazionale e/o sociale e aiutata tramite l’attivazione delle proprie risorse interne ed esterne, a sviluppare delle strategie che consentano il superamento di questi momenti».

In questo articolo: