Expo 2020

Uno sguardo sul mondo che verrà

Si conclude a fine mese l'evento di Dubai - Protagonisti indiscussi gli Emirati Arabi Uniti in un’edizione da record con più 15 milioni di visitatori da tutto il mondo.
© San Photography
Veronica Francia
18.03.2022 11:51

Si conclude a fine mese l’Expo di Dubai 2020, che ha visto come protagonisti indiscussi gli Emirati Arabi Uniti in un’edizione che possiamo considerare da record con più 15 milioni di visitatori da tutto il mondo in un momento storico da ricordare.Era il 29 Settembre 2021 quando prendeva il via l’edizione «Collegare le Menti, Creare il Futuro» dell’esposizione universale a Dubai. La prima edizione post pandemia dopo 8 anni di lavoro e un anno di rinvio causa Covid-19. Sono state le parole dell’Emiro Mohammed bin Rashid Al Maktoum a dare il benvenuto alle delegazioni di 192 Paesi che per 182 giorni, in uno spazio indiscreto al di fuori dei ritmi frenetici del centro di Dubai, stanno avendo l’opportunità di esporre e mostrare al mondo le proprie innovazioni, competenze e talenti. In un villaggio poliedrico e multiculturale che copre 438 ettari situati nel quartiere Dubai-South, a metà strada tra Abu Dhabi e Dubai, ogni paese ha cercato di rappresentare al meglio e in una visione futura queste tematiche divise in tre principali distretti: sostenibilità, mobilità e opportunità. Le tre zone, che corrispondo alle zone tematiche dell’esposizione, sono suddivise in maniera dinamica e fluida con padiglioni che lentamente si spostano da un tema all’altro in modo graduale. Tutto convoglia in un’area centrale chiamata Al Wasl che funge da connessione, punto di incontro in cui tutto approda e tutto comincia. Proprio qui alla sera si assiste ad uno spettacolo di luci e colori che lascia senza fiato creando un’atmosfera unica e suggestiva. Lo spirito alla base di questa esposizione vuole essere un incontro non solo tra culture e capacità, ma anche tra persone con l’obbiettivo di creare nuove e future collaborazioni nel senso della cooperazione e dello sviluppo internazionale. Proprio l’incontro è ciò che in questi anni di pandemia ci è stato negato e che l’Expo di Dubai vuole ricreare con le sue infinite attività proposte a grandi e piccini. Tutto il progetto architettonico ha tenuto conto del tema del rispetto ambientale utilizzando materiali riciclati e fonti rinnovabili, come impianti fotovoltaici, in grado di creare sia ombra che energia per illuminare e alimentare tutte le strutture presenti. L’Expo avviene in un momento storico importante per la città di Dubai e per gli Emirati Arabi Uniti, infatti essi festeggiano il loro Giubileo d’oro, con una visione futura tutta incentrata sulla cooperazione e la collaborazione con l’intento di creare un valore pubblico sostenibile nel lungo periodo. In quest’ottica è molto interessante come il governo della città abbia già designato il futuro sviluppo dell’area Dubai-Sud, che per l’occasione è stata ampliata, fornita di servizi, trasporti e riqualificata da un punto di vista urbanistico, con l’obbiettivo di impiagare quest’area anche dopo la fine dell’Expo 2020 come polo innovativo per la ricerca e l’esposizione.Camminando per le vie di quella che sembra una vera e propria città del futuro, pare di essere al centro del mondo, in un luogo cardine dove tutte le culture e tutte le conoscenze si incontrano per coordinarsi e creare una magia d’insieme colorata, creativa e allegra. Il clima caldo di Dubai ti trasporta immediatamente in una dimensione senza tempo contribuendo alla narrativa che il luogo e l’occasione creano. Sentire lingue differenti, vedere persone con vestiti bizzarri ma caratteristici, e soprattutto vedere tutti accumunati da uno stesso posto, unisce e rafforza le identità. All’Expo non si è solamente svizzeri, italiani, francesi, europei, ma si diventa cittadini del mondo con un passaporto universale tanto colorato come quello che viene consegnato ai visitatori all’entrata per ricevere i timbri presso i padiglioni dopo la visita.Dopo due anni di lockdown, restrizioni, mascherine, tamponi e distanza sociale, visitare l’Expo di Dubai ci fa sentire un po’ più vicino alla socialità di un tempo e allo stesso tempo abbatte le barriere che pensieri contrastanti e angosce di contagio hanno contribuito a fortificare e irrobustire in questo periodo.

Probabilmente è anche per questa voglia di «ritrovata normalità» ed evasione che quest’edizione dell’esposizione universale si appresta ad essere una delle più visitate di sempre, ma anche una di quelle fortemente attesa dalla popolazione di tutto il mondo. Gli Emirati Arabi Uniti si sono preparati a lungo per poter offrire il meglio dei servizi e dei loro confort al flusso impressionate di turisti, che sfruttando l’occasione dell’Expo sono approdati nel Paese, e non hanno deluso le aspettative, sia per la puntualità e la correttezza dei servizi sia per la piena soddisfazione di dettagli e bisogni. Visitare Dubai, oggi, significa estraniarsi ed addentrarsi contemporaneamente nel mondo islamico e in una realtà futuristica che sembra non essere mai stata così all’avanguardia, dotata di una metro con guidatore automatico che porta i turisti in tutte le zone della città, mini-auto robotizzare che controllano le persone e invitano alla distanza sociale, robot con baristi virtuali che forniscono cibo e bevande ai visitatori. Per non parlare della magia offerta dalle fontane che a tempo di musica conducono i turisti in un’altra dimensione. Definitivamente, con questa esposizione universale la città di Dubai e gli UAE si sono consacrati come un luogo di innovazione e sperimentazione che segna l’andamento del mondo nei prossimi anni.