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Musica antica, il revival

Al via la 35. edizione di Cantar di Pietre, nelle chiese ticinesi dal 24 settembre al 30 ottobre
L’ensemble Gli Invaghiti, diretto da Fabio Furnari, eseguirà «Eros & Thanatos» sabato 15 ottobre nella chiesa di S. Giovanni a Mendrisio.
Dimitri Loringett
23.09.2022 06:00

Alle manifestazioni musicali che in Ticino quest’anno hanno celebrato l’anniversario «tondo» – pensiamo alla 45. edizione di Ceresio Estate oppure alla 60. del Festival internazionale di musica organistica di Magadino – si annovera la prestigiosa rassegna dedicata interamente alla musica e cultura del medioevo e del rinascimento: Cantar di Pietre. Giunta alla sua 35. edizione, la rassegna debutta nel fine settimana del 24 e 25 settembre con un doppio appuntamento, sabato a Muralto nella Collegiata S. Vittore e domenica a Lugano in Cattedrale. «L’idea di accostare i primi due concerti non è casuale», chiarisce subito il direttore artistico Giovanni Conti. «Si tratta di due capolavori della musica funebre, l’una afferente alla teologia cattolica – la Missa pro Defunctis, opera a cinque voci composta dello spagnolo Cristobal de Morales risalente al 1544 che verrà eseguita a Muralto dall’Ensemble Biscantores – l’altra a quella luterana – il Musikalische exequien del 1635 ad opera di Heinrich Schütz, che a Lugano verrà eseguita dal Bach Collegium. In questo modo offriamo al pubblico due interpretazioni diverse, ma complementari, del tema funebre, quella cattolica che sottolinea la speranza e quella riformata che si concentra sul dolore».

Cantar di Pietre proseguirà per tutto il mese di ottobre percorrendo il sottile filo conduttore attorno alla figura di Maria, la madre di Cristo, interpretata dai diversi repertori proposti. «In un caso la Maria chiamata sulla scena sarà la Maddalena, prediletta di Gesù che viene decantata nella lettura del vangelo apocrifo di Ossirinco (Egitto, III secolo d. C.), con l’ensemble Gli Invaghiti che interpreterà Eros & Thanatos, tratto dal Canticum Canticorum di G. Pierluigi Da Palestrina e dai madrigali di C. Monteverdi», spiega Conti.

La rassegna si concluderà domenica 30 ottobre nella suggestiva chiesa di S. Biagio a Bellinzona (quartiere di Ravecchia), con una prima mondiale: l’esecuzione di una pagina mariana – Ave Mater Salvatoris – ritrovata recentemente tra le carte appartenute al Monastero di Santa Chiara a Napoli. «Si tratta di una messa scritta da una monaca Clarissa per le sue consorelle, verso la fine del Seicento, che di fatto non si è mai sentita al di fuori di quel contesto e che uno studente napoletano ha riesumato, studiato e ritrascritto nell’ambito del suo lavoro di tesi al Conservatorio di Lugano», racconta con una punta di orgoglio il nostro interlocutore.

Ogni anno, dal 1987, la rassegna Cantar di Pietre propone occasioni di incontro con formazioni – tutte professioniste – dedite alla musica più antica della tradizione europea, dal canto gregoriano ai canti dei trovatori fino alla prima grande stagione della polifonia, consentendo così di attirare un pubblico nuovo verso le manifestazioni musicali storiche. Gli organizzatori di Cantar di Pietre non si fanno tentare dalle mode o dalle tendenze imposte dal generico gusto internazionale, corrispondendo piuttosto a un bisogno di arricchimento culturale alla portata dei frequentatori dei caratteristici luoghi sacri ticinesi. «Attraverso le proposte della rassegna autunnale si è aperto un canale di acquisizione culturale in grado, da una parte, di offrire un’efficace alternativa all’offerta “standardizzata” che vede la vita concertistica ticinese muoversi tendenzialmente in un ambito conformistico, e dall’altra di uscire dalla logica della concentrazione delle manifestazioni al centro per valorizzare la periferia», sottolinea infine il direttore artistico della rassegna.

Il programma completo su qui.

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