Rassegne

Riflessioni vespertine

Nella cattedrale di Lugano tornano da domenica 19 marzo a martedì 4 aprile con tre concerti i Vesperali
© Luana Beeli
Mattia Darni
17.03.2023 06:00

Un’occasione di cultura e di meditazione offerta in tempo di Quaresima: sono i Vesperali che da domenica 19 marzo a martedì 4 aprile tornano ad animare la cattedrale di San Lorenzo a Lugano. Un’edizione, quella 2023, segnata da due anniversari importanti: il centenario dalla nascita del compositore ungherese naturalizzato austriaco György Ligeti, che sarà celebrato domenica 26 marzo, e i quattrocento anni dalla nascita del compositore italiano Carlo Donato Cossoni, che invece saranno festeggiati domenica 19 marzo.

«György Ligeti è considerato uno dei più importanti compositori d’avanguardia della seconda metà del Novecento», spiega Timoteo Morresi, dottore in musicologia e segretario dell’Associazione Amici della Musica in Cattedrale che organizza i Vesperali. «Il grande pubblico lo conosce per diversi suoi brani che fanno da sfondo ai film di Stanley Kubrick come 2001: Odissea nello spazio, Shining ed Eyes Wide Shut. In occasione del Vesperale del 26 marzo il Coro della Radiotelevisione svizzera, diretto da Francesco Bossaglia, eseguirà Lux aeterna per coro misto a 16 voci e le Cantate n. 1 e n. 2 per mezzosoprano solo, coro e quartetto d’archi alternate alla Missa pro defunctis in memoriam Josquin Desprez del compositore fiammingo Jean Richafort che funse da modello per molte musiche di Ligeti. Carlo Donato Cossoni, invece, rivestì dal canto suo diverse cariche: fu primo organista in San Petronio a Bologna e maestro di cappella del Duomo di Milano. Nativo di Gravedona, un ricco comune sulla sponda occidentale del Lario, fu ordinato sacerdote a Como e compose quasi esclusivamente musica sacra. Dopo la morte, la sua fama di compositore fu dimenticata, destino che lo accomuna a molti compositori della sua epoca. Di lui, nel Vesperale del 19 marzo, Lorenzo Ghielmi e l’ensemble La Divina Armonia presenteranno due composizioni del periodo bolognese: tre Mottetti a due o tre voci op. 9 e la Messa concertata a cinque voci, op. 8, trascritti da me». Già, perché è importante sottolineare che ciò a cui assisterà il pubblico della cattedrale domenica 19 sarà una prima assoluta in quanto le musiche eseguite sono inedite. Una sfida non indifferente, dunque, quella che ha dovuto affrontare Timoteo Morresi per riportare alla luce e ridare vita a questi brani. «Più che la trascrizione delle musiche, mi ha dato del filo da torcere la loro analisi, quando si è trattato di distinguere gli elementi propri della sua scrittura da quelli comuni ai compositori della scuola bolognese. Per farlo ho dovuto dapprima identificare una quarantina di messe e mottetti nel “mare magnum” della collezione del padre Martini a Bologna e poi analizzarle in dettaglio. Un lavoro lungo e complicato».

Un autore dimenticato
Dimenticato, o quantomeno trascurato dalla storia, viene spontaneo chiedersi quale sia allora il valore musicale di Cossoni e come si sia arrivati alla sua riscoperta. «Si tratta di un compositore figlio del suo tempo: non così importante come Claudio Monteverdi, ma certamente un autore di qualità», chiarisce il nostro interlocutore. «Cossoni è un compositore “bilingue”: se infatti negli anni bolognesi adotta lo stile “moderno” della “seconda pratica”, più aderente al significato delle parole, con le voci che concertano con gli strumenti, quando si trasferisce a Milano è costretto a scrivere in uno stile più severo, privo di strumenti a parte l’organo, basato sull’imitazione delle voci: un lascito della dura disciplina imposta da San Carlo Borromeo. Per quanto riguarda invece il mio “incontro” con il compositore italiano, esso è stato favorito dal musicologo Carlo Piccardi che mi parlò della sua figura per la prima volta nel 2002. Di Cossoni si sapeva che esisteva un fondo di sue musiche manoscritte al Monastero di Ensiedeln. Solo alcuni episodi della sua vita erano stati investigati, come gli anni giovanili a Como e la “controversa” nomina a maestro di cappella del Duomo di Milano. Era insomma un compositore ancora tutto da riscoprire. Grazie ad una borsa biennale per esordienti del Cantone iniziai a fare ricerche in diversi archivi, soprattutto a Como, Milano e Bologna. La cosa mi appassionò al punto che ne feci l’argomento per la mia tesi di dottorato, portata a termine con successo a Ginevra nel 2012».

Nel concerto del 19 marzo le musiche di Cossoni saranno affiancate a brani di Agostino Guerrieri. «La scelta è del maestro Ghielmi il quale intende alternare i brani per lo più vocali di Cossoni, cioè i mottetti, a quelli puramente strumentali di Guerrieri», rivela Morresi. «Guerrieri è un altro compositore semi-sconosciuto, contemporaneo di Cossoni, fu attivo a Milano e Genova nella seconda metà del Seicento. Desidero altresì sottolineare l'importanza della “testimonianza” – un tratto caratteristico dei Vesperali – affidata al professor Lorenzo Bianconi, musicologo nato e cresciuto a Locarno, professore emerito dell'Università di Bologna e grande specialista del Seicento letterario e musicale».

Il terzo anniversario
Il 2023, ad ogni modo, non è una data importante solo per gli amanti di Ligeti e Cossoni, ma segna anche i quarant’anni dalla fondazione dell’Associazione Amici della Musica in Cattedrale. «Siamo contenti del successo della nostra formula e del sostegno che Cantone, Comune e alcune fondazioni private continuano a offrirci», spiega il nostro interlocutore. «Non abbiamo fondi nostri e la Chiesa, nonostante ci sostenga, non ci finanzia. Importante anche il sostegno della RSI, soprattutto di Rete Due. Oggi c’è più concorrenza: tutti “tirano la marsina” a tutti, ma i Vesperali, ogni anno in Quaresima, attirano l’attenzione del pubblico che ha capito che sono una cosa seria e originale».

Il programma: tra Cossoni, Ligeti e de Victoria

© Luana Beeli
© Luana Beeli

La trentanovesima edizione dei Vesperali si apre domenica 19 marzo alle ore 17.00 con un concerto della Divina Armonia diretta da Lorenzo Ghielmi per celebrare i quattrocento anni dalla nascita di Carlo Donato Cossoni del quale saranno eseguite Adorat te cor meum, Errasse poenitet, Salve Deus pijssime, Kyrie, Gloria, Credo e Salve Regina. Accanto a questi brani inediti saranno poi eseguite pagine di Agostino Guerrieri. A fornire la sua testimonianza sarà invece il musicologo Lorenzo Bianconi.

Domenica 26 alle ore 17.00 si celebra un altro anniversario: i cento anni dalla nascita di György Ligeti del quale il Coro della Radiotelevisione svizzera e il Quartetto Aleaensemble diretti da Francesco Bossaglia eseguiranno Lux aeterna per coro misto a 16 voci e le Cantate n 1 e 2 per mezzosoprano solo, coro e quartetto d’archi. Durante la serata sarà ugualmente suonata la Missa pro defunctis in memoriam Josquin Desprez di Jean Richafort. A portare la propria testimonianza sarà il prorettore dell’Università della Svizzera italiana Lorenzo Cantoni.

L’edizione 2023 dei Vesperali si chiuderà martedì 4 aprile alle ore 20.00 con l’esecuzione dell’Officium Hebdomadae Sanctae di Tomàs Luis de Victoria da parte dell’Ensemble De Labyrinto diretto da Walter Testolin e di More Antiquo diretto da Giovanni Conti. La testimonianza sarà invece quella di monsignor Alain de Raemy, vescovo amministratore apostolico della Diocesi di Lugano. Tutti gli appuntamenti si tengono alla cattedrale San Lorenzo di Lugano e sono ad entrata libera. Maggiori informazioni qui.