La domenica

Segnali di rinascita

Nei reparti maternità del cantone le nascite sono tornate ad aumentare, mentre in diversi comuni la popolazione ha ripreso a crescere – Forse i dati demografici del canton Ticino per il 2021 potrebbero essere meno drammatici di quanto si potesse immaginare
© CdT/Archivio
Andrea Stern
Andrea Stern
23.01.2022 06:00

Sprazzi di luce in mezzo al tunnel. O, chissà, forse in fondo al tunnel? Nei reparti maternità del cantone le nascite sono tornate ad aumentare. Mentre in diversi comuni la popolazione ha ripreso a crescere. Contro ogni aspettativa. Forse i dati demografici del canton Ticino per il 2021, che devono ancora essere divulgati, potrebbero essere meno drammatici di quanto si potesse immaginare.

Per ora i dati positivi sono quelli che giungono dalla Clinica Sant’Anna di Sorengo, non per niente definita la culla del Ticino, dove nel 2021 sono nati 808 bambini. Come osserva la direttrice Michela Pfyffer von Altishofen nel suo intervento a fianco, si tratta di un gradito ritorno sopra la soglia delle 800 nascite dopo cinque anni in cui invece si era rimasti al di sotto. Nel 2020, a titolo di esempio, alla Clinica Sant’Anna erano nati 747 bambini.


Più parti all’EOC
La tendenza positiva, per certi versi inaspettata, tocca anche gli ospedali pubblici. I dati forniti in anteprima a «La Domenica» dall’Ente ospedaliero cantonale (EOC) indicano un aumento delle nascite in tre reparti maternità su quattro. Solo a Lugano è stata registrata una flessione, con 456 parti a fronte dei 503 registrati l’anno precedente.

Un calo che viene ampiamente compensato dagli aumenti registrati all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona (da 656 a 664 nascite), alla Carità di Locarno (da 135 a 159) e soprattutto all’Ospedale Beata Vergine di Mendrisio (da 136 a 180). Complessivamente i lieti eventi sono passati da 1430 a 1459. Un aumento di 29 nascite che, seppur modesto, rappresenta un ottimo segnale in un cantone che fino a poco tempo fa sembrava non trovare via d’uscita dall’inverno demografico in cui era piombato da qualche anno.


I dati ufficiali a febbraio

Va detto che il bilancio demografico del 2021 non è ancora disponibile. I dati ufficiali sull’evoluzione della popolazione verranno pubblicati dall’Ufficio di statistica non prima della seconda metà di febbraio. Visti gli effetti della pandemia, il bilancio potrebbe essere ancora una volta negativo. In fin dei conti non sono 29 nascite in più all’EOC e 61 alla Clinica Sant’Anna che da sole possono fare primavera. Però sono pur sempre degli incoraggianti segnali di rinascita. Ai quali possono essere affiancati i dati demografici annunciati in queste ultime settimane da alcune cancellerie comunali ticinesi.

I comuni che crescono
Per esempio da Locarno dove, dopo un periodo di flessione, nel 2021 la popolazione è tornata ad aumentare. Ben 375 abitanti in più in un anno, che permettono alla città sul Verbano di riassorbire le perdite registrate negli ultimi anni.

A Mendrisio l’aumento è stato più modesto – solamente 6 abitanti in più l’anno scorso – ma si tratta pur sempre di un risultato positivo che non era per nulla scontato. Come quello del comune di Riviera, dove a fine anno si contavano 65 abitanti in più, o di Cugnasco-Gerra, dove in un anno la popolazione è aumentata di 51 unità. Favorevole anche l’evoluzione di Cadenazzo, che in dodici mesi ha guadagnato 30 abitanti, o ancora di Cureglia, un altro comune che ha registrato una crescita, seppur di un solo abitante.


Il bilancio è positivo anche a Losone, dove dopo la leggera flessione del 2020 la popolazione è tornata ad aumentare. A fine anno si contavano infatti 63 cittadini in più.


Vento di rinascita

Dal Mendrisiotto ha annunciato notizie positive il comune di Stabio, che proprio l’anno scorso aveva lanciato una campagna promozionale per attirare nuovi residenti. Non è dato sapere se l’aumento sia legato alla campagna, ma a fine dicembre Stabio contava 41 residenti in più rispetto a un anno prima.

Soffia vento di rinascita, nel Mendrisiotto, anche a Riva San Vitale, che l’anno scorso ha guadagnato 11 abitanti in più. Nello stesso periodo è invece leggermente calata la popolazione di Coldrerio, che ha perso 12 abitanti, sebbene il saldo naturale sia stato positivo, con 29 nascite a fronte di 26 decessi.

Buone notizie da Lugano?
Nel più importante centro del cantone, Lugano, i dati demografici verranno diffusi soltanto nel corso di una conferenza stampa che dovrebbe tenersi venerdì prossimo, 28 gennaio. Un appuntamento che negli ultimi anni non ha regalato tanto ottimismo, con continui cali che hanno tolto alla Città oltre 2’000 abitanti. Ma questa volta l’aria potrebbe essere cambiata. Nell’attesa della conferenza stampa, anche in riva al Ceresio si vocifera che, finalmente, dovrebbero poter essere diffuse buone notizie.


C’è chi continua a scendere

Segnali incoraggianti in vista della pubblicazione dei dati cantonali che, come detto, dovrebbe avvenire nella seconda metà di febbraio. Certo, ci sono anche comuni che hanno proseguito la loro parabola discendente, per esempio Chiasso, che fino a poco tempo fa sognava di raggiungere i 10mila abitanti ma che invece si ritrova a perderne sempre di più. Altri 184 in meno, l’anno scorso, per scendere a quota 7'544 abitanti.

Più o meno quanti quelli di_Minusio, che si attesta a 7’400 abitanti, dopo averne persi 23 in un anno. Particolarmente sfavorevole, a Minusio, è stato il saldo naturale. I nuovi nati sono stati solamente 28, a fronte di 94 persone passate a miglior vita. Altri cali, tra i comuni che finora hanno pubblicato i propri dati demografici, sono stati segnalati a Savosa o ancora a Vacallo.


Saldo naturale in ripresa
Tuttavia, al netto delle variazioni dei singoli comuni, forse il bilancio demografico ticinese sarà meno grigio di quanto ci si sarebbe potuto attendere in piena era pandemica e dopo quattro anni consecutivi di decrescita.

Nel 2019 il saldo naturale cantonale era stato negativo di 744 unità. Nel 2020, complice la pandemia, di 1'561 unità. L’anno scorso invece potrebbe essere stato più contenuto. Quando mancano solo i dati del mese di dicembre, nei primi undici mesi dell’anno risulta un saldo naturale negativo di “sole” 530 unità. Male che vada, sarà in ogni caso andata meglio dell’anno scorso.


L’immigrazione

C’è poi da capire quale sarà stato l’effetto dell’immigrazione, che almeno a livello nazionale non sembra aver risentito più di tanto delle restrizioni di viaggio legate alla pandemia. Si stima che per il 2021 il saldo migratorio dovrebbe essere positivo di circa 60mila unità, in crescita rispetto al 2020.

Un anno, il 2020, durante il quale il saldo migratorio internazionale del Ticino era stato in attivo di 1’856 unità. Nello stesso periodo era però, nuovamente, risultato negativo il saldo migratorio intercantonale. I ticinesi emigrati verso altri cantoni erano stati 669 in più di quelli che avevano fatto il cammino inverso.

Se anche nel 2021 si saranno ripetute le medesime tendenze, lo si potrà scoprire solo con la pubblicazione dei dati da parte dell’Ufficio di statistica. Per ora quel che è certo è che in almeno quattro reparti maternità su sei (i dati della Clinica Santa Chiara di Locarno non sono disponibili), il 2021 è stato un anno migliore rispetto al 2020 e, in diversi casi, anche rispetto agli anni precedenti. È già un buon segnale per un cantone che si sentiva destinato alla desertificazione.

L’unica certezza è l’invecchiamento
E il futuro? Si vedrà. In base agli scenari dell’Ufficio cantonale di statistica, pubblicati nella scorsa primavera, da qui al 2050 il cantone potrebbe conoscere un calo della popolazione, una sostanziale stabilità o anche un aumento. Nello scenario più basso il cantone potrebbe contare fra trent’anni 327’000 abitanti, nello scenario medio 359’000 abitanti - quindi appena di più di quanti ne conta oggi - e nello scenario alto 390’000 abitanti.

L’unico aspetto sicuro, indipendentemente dallo scenario considerato, sarà il continuo invecchiamento della popolazione. In tal senso non può che far piacere l’ondata di gioventù in uscita dai vari reparti maternità.

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