Storie di pinte

Inseguendo il sogno di un luppolo a chilometro zero

Nata nel 2020, la Birra Monte Brè è frutto del lavoro di Stefano Gambazzi e della sua famiglia. L'obiettivo è quello di produrre una birra ticinese al 100%
@Carlo Reguzzi
Omar Cartulano
22.03.2023 16:08

«Il Monte Brè è la montagna più bella di Lugano, com’è possibile che non ci sia un prodotto che ne prenda il nome?»

Con buona pace del San Salvatore per la sfida tra icone, i sempre più numerosi clienti di Stefano Gambazzi sembrano dargli ragione: anche la cima a est della città merita di essere assaporata. Dal 2020 la Birra Monte Brè ha colmato questa lacuna grazie al giovane postino di Aldesago che, con grande tenacia, ha voluto commercializzare il prodotto della sua passione. «Ho sperimentato molto a casa e poi ho provato pian piano a vendere.»

@Carlo Reguzzi
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In due anni la Monte Brè ha raggiunto quota 6-7mila litri prodotti annualmente, è acquistata da diversi privati ma è anche in vendita in alcuni bar e ristoranti lungo le pendici dell’omonimo monte. Lo spirito strettamente locale e intimo si ritrova anche dietro la produzione: se a mettere le mani nella creazione è rigorosamente Stefano, ad aiutarlo nell’etichettatura e a imbottigliare ci pensa la mamma, mentre la sorella aiuta nella parte amministrativa e lo zio in quella logistica. Un lavoro tutto in famiglia, dov’è nata anche la passione per la produzione di alcolici: il nonno ha una vigna sul Ceresio e produce un vino a uso famigliare e si diletta anche nella creazione di qualche grappa. Stefano l’ha spesso aiutato da piccolo, ereditando una certa passione per la sperimentazione e ora, grazie al giardino del nonno, può vantare una rarità: un luppolo a chilometro zero. La quantità che riescono a coltivare non permette un uso per tutta la produzione, ma qualche cotta della Irish red potrebbe quasi fregiarsi di un “100% made in Ticino”. Stefano ha infatti deciso di affidarsi alla Malteria ticinese e l’unico ingrediente locale che mancherebbe è il lievito. «Non è facile produrlo, sto provando a imparare. Il sogno è di poter proporre una birra totalmente ticinese.»

@Carlo Reguzzi
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Intanto in vendita, oltre alla citata rossa, c’è anche una Mexican lager, leggera e beverina, e una IPA, più floreale. Sulle bottiglie un semplice ma accattivante logo con la vista dal monte e una capretta, che richiama lo stemma di Brè. Non mancano poi i gadget (tra bicchieri e abbigliamento) e la realtà aumentata: inquadrando con un’app l’etichetta della rossa, in automatico parte la riproduzione di un video che mostra la produzione della birra.

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