Il viticoltore

Insieme: un vino il cui nome è tutto un programma

L'etichetta della Fondazione Diamante è stato nominata al Grand Prix du Vin Suisse ed è frutto di un grande lavoro di squadra basato sull’integrazione
@Carlo Reguzzi
Mattia Bertoldi
12.12.2023 06:08

Il palmarès dell’ultimo Grand Prix du Vin Suisse ha riservato una gradita sorpresa ai ticinesi. Tra i vini nominati per il titolo di miglior rosé o blanc de noir elvetico, infatti, figurava anche il Bianco di Merlot Insieme 2022 – un’etichetta firmata non da un produttore, ma dalla Fondazione Diamante. «Il nostro ente è attivo in tutto il Cantone e si rivolge alle persone disabili adulte» spiega Colomba Boggini, responsabile del laboratorio Tre Valli. «Ogni nostra attività si fonda quindi sull’idea di includere e integrare i nostri utenti con la realtà del territorio. Il nostro laboratorio comprende per esempio tre settori: la lavanderia, la cucina e il settore legname, che si occupa anche dei vigneti.»

Proprio per sottolineare il valore del lavoro in rete, la signora Boggini ha coinvolto alcuni collaboratori attivi nella produzione del vino.

«Il lavoro con l’uva» afferma l’agricoltore e operatore sociale Federico Apolinari, «è molto appassionante per chi vi lavora. Il lavoro manuale, la crescita della pianta nel corso dell’anno e la raccolta di un frutto da cui poi nascerà del vino sono sicuramente stimolanti.»

«L’estate è di sicuro la stagione preferita» ribatte Ethan Barenco, anche lui attivo sul terreno. «La garanzia di poter lavorare all’esterno e la possibilità di seguire i trattamenti sono un forte incentivo per chi lavora nei vigneti.»

L’uva viene poi vinificata dall’azienda Böscioro di Sandro Vosti, a Gerra Piano, che produce duemila bottiglie per la Fondazione Diamante. «La nomination ci ha sorpreso, ma non troppo. L’annata 2022 è stata ottima per i bianchi. L’uva è stata raccolta al momento giusto, preservando freschezza e acidità.»

L’ultima parola spetta a Gianmarco Fattorini, ingegnere agronomo che si occupa degli aspetti legati alla sicurezza e della vendita delle bottiglie. «Molte di queste vengono smerciate nei ristoranti, nei negozi e nei servizi di catering in cui sono attivi i nostri utenti, ma si può anche ordinare direttamente. Dopo il riconoscimento ottenuto al Grand Prix du Vin Suisse ci hanno telefonato in molti per avere il nostro vino, vedremo come andrà con l’avvicinarsi del Natale.»

Un vino riconosciuto a livello nazionale e prodotto all’interno di un progetto all’insegna del benessere sociale: c’è forse un regalo migliore per la festa in cui tutti si sentono più buoni?

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