Politica

Verso le elezioni: giovani alla riscossa

Diamo la parola ai candidati che vogliono cambiare un cantone che invecchia
Le prossime elezioni cantonali si terranno il 2 aprile. © CdT/Archvio
Andrea Stern
Andrea Stern
22.01.2023 07:00

Dal cantone mediamente più anziano della Svizzera ogni anno se ne vanno 800 giovani, per non più tornare. Il Ticino sembra terra sempre più arida per coloro che sono nati qui, vorrebbero vivere qui e magari anche fondare famiglia qui. Nel suo piccolo, anche il Parlamento cantonale sembra sempre più inospitale verso quei pochi giovani che riescono a entrarvi. Fra i tre deputati più giovani - tutti classe 1995 - una ha lasciato anticipatamente la carica (Cristina Gardenghi), mentre un altro ha deciso di non ripresentarsi (Fabio Käppeli).

Non è un quadretto esaltante. Eppure ci sono decine di giovani e giovanissimi che non vogliono lasciarsi sopraffare da quest’ondata di pessimismo e hanno deciso di scendere in campo in prima persona per cercare di dare un contributo a questo cantone. Da sinistra a destra, la rappresentanza dei giovani è forse ancora più forte del solito. Il Partito comunista e il POPpresentano una lista con un’età media di soli 32 anni, tra i candidati del PS ci sono più di venti giovani socialisti, persino l’UDC mette in campo un 34% di candidati che hanno meno di 35 anni.

Ve ne presentiamo alcuni in questa prima puntata del percorso di avvicinamento de «La Domenica» alle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. Buona lettura.

Le domande

1. Chi le ha trasmesso l'interesse per la politica?

2. Cosa l'ha spinta a candidarsi per il Gran Consiglio?

3. Chi sono i suoi modelli politici in Ticino e nel mondo?

4. Cosa si potrebbe fare per fermare l'esodo di giovani dal Ticino?

5. Se fosse eletto, quale sarebbe il suo primo atto parlamentare?

Mirella Ambrosini, Il Centro, 22 anni, Losone, studentessa

1. L’interesse per la politica ce l’ho fin da piccola perché mio papà è sempre stato attivo a livello sia cantonale, sia comunale e mi ha trasmesso la sua passione.

2. La voglia di mostrare che anche noi giovani siamo interessati alla cosa pubblica e l’idea di potervi dare un contributo personale.

3. Non ho un vero e proprio modello politico, credo che ognuno debba fare politica con la sua testa, ma se proprio dovessi indicare un modello prenderei mio papà, che cerca sempre di trovare la soluzione migliore che metta d’accordo la maggioranza per il bene di tutti.

4. L’esodo in formazione è da incentivare e non fermare. Bisogna incentivarne il rientro: dopo la malinconia, direi che si dovrebbe puntare su salari più svizzeri, condizioni quadro e servizi al passo con i tempi.

5. Per formare i giovani ad un utilizzo sistematico dei trasporti pubblici proporrei abbonamento gratuito fino a 15 anni, 50% di sconto fino a 18 anni e AG a chi, patentato, rinuncia ad acquistare un’automobile.

L’esodo in formazione è da incentivare e non fermare. Bisogna incentivarne il rientro

Andrea Pedrazzi, UDC, 18 anni, Lugano-Pazzallo, studente

1. Non ritengo scaturisca da una specifica guida, bensì dalla naturale passione per la storia e la geopolitica in generale, che da anni suscitano il mio interesse.

2. Con questa candidatura desidero proseguire la mia esperienza nel Consiglio Cantonale dei Giovani, tramite una concreta ed efficace presenza nella vita politica cantonale.

3. In Ticino, ho sempre ammirato il compianto sindaco della mia città, Marco Borradori, simbolo di integrità, di vicinanza e di dialogo costruttivo. Nel mondo, mi piace imparare dalle figure che hanno segnato positivamente il corso della storia contemporanea.

4. Dovremmo sforzarci tutti per mantenere attrattività e competitività nel nostro Cantone, valorizzando ulteriormente le formazioni specialistiche ed accademiche. Per la sua posizione strategica e la sua pluralità di pensiero, il nostro territorio ha tanto da offrire.

5. Gradirei attivarmi per il miglioramento della formazione. Ad esempio, sono favorevole all’anticipazione dello studio del tedesco.

Con questa candidatura desidero proseguire la mia esperienza nel Consiglio Cantonale dei Giovani

Siria Parzani, PC, 22 anni, Porza, studentessa

1. La formazione universitaria mi ha avvicinata alla politica. Ho visto nel PC un mezzo serio per migliorare la società; tramite conoscenze sono entrata a farne parte.

2. La coscienza e la volontà d’incidere nella società e di dare un contributo per mantenere l’opposizione propositiva che i nostri due deputati promuovono in parlamento.

3. Non ho un modello: tramite il PC si ha la costante possibilità di confrontarsi con partiti e politici internazionali, il che permette una crescita politica anche a livello personale e di lavorare in modo coerente sul territorio.

4. Lottare contro il precariato, migliorare le condizioni di lavoro: più sbocchi professionali, salari minimi, miglioramento della formazione. Ampliare l’offerta di attività di svago, facilmente reperibili Oltralpe.

5. Uno che renda i trasporti pubblici gratuiti, misura a favore dell’intera popolazione, oltre che dell’ambiente; oppure (rifacendomi al precariato giovanile) vietare gli stage non retribuiti.

Non ho un modello: tramite il PC si ha la costante possibilità di confrontarsi con partiti e politici internazionali

Giulia Sargenti, Lega, quasi 18 anni, Gambarogno, studentessa

1. Mio papà perché è stato sia consigliere comunale sia municipale del comune di Gambarogno.

2. Per vivere una nuova esperienza.

3. Norman Gobbi e Claudio Zali.

4. Incentivare le aziende ad assumere giovani ticinesi con salari paragonabili a quelli che riceverebbero in Svizzera interna.

5. Incentivare gli studenti all’utilizzo del mezzo pubblico offrendo l’abbonamento generale ad un prezzo ribassato, in modo tale da ridurre il numero di veicoli sulle strade.

 Incentivare le aziende ad assumere giovani ticinesi con salari paragonabili a quelli che riceverebbero in Svizzera interna

Niccolò Mazzi-Damotti, PS, 20 anni, Minusio, studente

1. Più che un chi, un cosa: seguendo l’attualità ero sempre più indignato dall’avanzata delle destre e le sue conseguenze. Ciò mi ha fatto pensare che è necessario, ora più che mai, impegnarsi in qualcosa in cui si crede.

2. L’opportunità concreta di agire per favorire una vita dignitosa a tutte le persone di questo Cantone.

3. Di nuovo, non credo in personalismi, ma concetti politici. Trovo ispirazione nelle politiche promosse da una sinistra radicale e ambiziosa, a favore del 99%.

4. Sicuramente agendo alla radice del problema, ovvero il nostro mercato del lavoro, ancora inaccessibile e con salari inaccettabili. Inoltre, bisogna potenziare le strutture per la conciliabilità lavoro-famiglia e l’offerta di attività di svago e culturali.

5. Sarebbe sul tema del lavoro e la formazione, temi che mi stanno molto a cuore. Chiederei una giusta retribuzione degli stage formativi e degli apprendistati, garantendo delle condizioni di lavoro dignitose.

Chiederei una giusta retribuzione degli stage formativi e degli apprendistati, garantendo delle condizioni di lavoro dignitose

Filippo Beroggi, PC, 19 anni, Bissone, studente

1. Mi sono interessato alla politica grazie alla militanza nel Sindacato indipendente studenti e apprendisti (SISA).

2. La volontà di dare il mio contributo per costruire un cantone in cui nessuno viene lasciato indietro.

3. Pietro Monetti, fondatore e deputato del Partito del lavoro ticinese.

4. Se il Ticino si trova in questa situazione, è in buona parte a causa di una politica borghese poco lungimirante, che favorisce il dumping salariale, trascura la promozione di un’economia ad alto valore aggiunto e orienta la formazione sulla base degli interessi del padronato. Il PC da anni propone delle misure volte a promuovere la predominanza dello Stato sul mercato, a migliorare le condizioni salariali e di lavoro, a favorire una formazione più inclusiva.

5. La riconversione dei prestiti agli studi in borse e il condono immediato del debito studentesco, perché la formazione non è un costo sociale, bensì un investimento.

Se il Ticino si trova in questa situazione, è in buona parte a causa di una politica borghese poco lungimirante
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