A Colonia viene ghigliottinato il «Vampiro di Düsseldorf»

«Berlino, 3 – Quarantotto omicidi e tentati omicidi e trentacinque incendi dolosi sarebbero i delitti che la polizia di Düsseldorf attribuisce a Peter Kürten. Il materiale probatorio che la polizia è riuscita ad accumulare in settimane di lavoro intenso ha portato al risultato che quasi tutti i delitti commessi a Düsseldorf negli ultimi anni sono opera dell’arrestato. Come si ricorderà, Peter Kürten, subito dopo l’arresto, aveva fatto confessioni su confessioni. Ciò fece nascere il dubbio che il Peter Kürten, per continuare a tener concentrata su di sè l’attenzione del mondo, si attribuisse delitti commessi da altri». Così riferiva il «Corriere del Ticino» nell’edizione del 4 agosto del 1930, aggiungendo poi: «Le descrizioni fatte da Kürten di tutti i delitti con un’abbondanza di particolari che denota una memoria prodigiosa, ma anche una satanica volontà di rievocare delle atrocità commesse, sono state riscontrate esatte». Peter Kürten, che era nato nel 1883, venne processato e condannato a morte, con la sentenza che fu poi eseguita il 2 luglio del 1931, come riferito in breve da «Libera Stampa» il giorno successivo: «Berlino, 2 – Essendo stato respinto dal Governo prussiano il ricorso di grazia presentato da Peter Kürten, il “vampiro di Düsseldorf”, la sentenza capitale è stata eseguita stamane colla ghigliottina a Colonia». Dai fatti di sangue che videro protagonista Peter Kürten trasse ispirazione il regista tedesco Fritz Lang per il suo film del 1931 intitolato «M – Il mostro di Düsseldorf», in cui si narra di un assassino di bambini.
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