Achille Ratti papa col nome di Pio XI

Il Card. Achille Ratti eletto Papa
Prende il nome di Pio XI
Roma, 6 – Alle ore 11,23 si vede la sfumata bianca. Il Papa è eletto. La piazza di San Pietro è gremitissima di una folla ansiosa, malgrado la pioggia. Dopo la sfumata l’attesa si fa ancora più grande. Si diffonde la notizia che il Conclave ha eletto Papa il Cardinale Achille Ratti, arcivescovo di Milano.
La nomina del cardinale Ratti a Sommo Pontefice riveste una importanza politica che non può sfuggire ad alcuno,. Prima del Conclave si delineavano, nel Collegio dei Cardinali, due tendenze: una per una politica vaticana rigidamente intransigente, inconciliante verso l’Italia e l’altra per una politica di larghe vedute e di conciliazione. La corrente intransigente aveva ricevuto un buon soccorso dalla crisi ministeriale italiana; è notorio che la crisi di Gabinetto è stata provocata dalla massoneria italiana allo scopo di influire sul Conclave e impedire la elezione di un Papa di conciliazione il quale avrebbe naturalmente frustrato la politica anticlericale nel senso settario della parola; invece dopo tre giorni di scrutini il Conclave ha eletto Papa uno dei cardinali che figuravano alla testa della corrente transigente e conciliatorista.
Non è il caso di esagerare nel trarre le conseguenze di questa elezione; sarebbe stolto aspettarsi dei bruschi colpi di scena nella politica vaticana; Pio XI non è più il cardinale Achille Ratti ma è il Sommo Pontefice Pio XI; la politica vaticana non procede a salti; con tutto ciò non si può negare che con la elezione del cardinale Ratti a Sommo Pontefice, il Collegio dei Cardinali abbia voluto manifestare il desiderio che la politica vaticana continui la strada tracciata con grande prudenza e con indiscutibile saggezza da Benedetto XV. (...)
Un fatto politico di una grande importanza è la benedizione impartita dal nuovo Pontefice sulla Piazza di S. Pietro, dalla Loggia esterna. È una tradizione che si infrange, è una nuova era che si apre nella storia della politica vaticana. È ben sì vero che in una nota ufficiale si è dichiarato che il Papa è uscito sulla Loggia esterna ad impartire la benedizione con la particolare intenzione che la benedizione stessa sua diretta non solo ai presenti sulla Piazza di S. Pietro, non solo a Roma e all’Italia, ma a tutte quante le nazioni e a tutte le genti, ma il fatto che non era mai avvenuto dal ’78 ad oggi riveste cionullameno una grande importanza politica e costituisce un sintomo.
Siamo in un periodo storico in cui l’anticlericalismo settario ha perduto ogni vigore ed ogni influenza sulle masse; una ondata di spiritualismo corre su tutto il mondo travolgendo nelle sue limpide acque gli spiriti e gli intelletti più elevati; nella muraglia della pregiudiziale religiosa si sono aperte molte breccie; al materialismo del secolo scorso sta per sostituirsi una concezione spiritualistica della vita; il gesto di conciliazione e di tolleranza del nuovo Pontefice si inquadra quindi perfettamente in una situazione storica di cui avremmo fra non molto grandi manifestazioni.