Locarno75

Ad aprire il Festival sono stati... i bambini!

Ieri pomeriggio la presentazione di «Mistero in Piazza Grande a Locarno», un libro rivolto ai più piccoli per scoprire il grande lavoro dietro al Pardo
©Gabriele Putzu
Mattia Sacchi
04.08.2022 08:40

Forse non tutti lo sanno ma, mentre l’attenzione generale era rivolta verso la cerimonia di inaugurazione alla Magistrale, i primi a inaugurare la 75sima edizione del Locarno Film Festival sono stati… i bambini. Uno dei misteri svelati in Piazza Sant’Antonio, poco prima dell’inaugurazione ufficiale del Pardo, dalla scrittrice Elena Ruggieri. L’autrice di «Mistero in Piazza Grande a Locarno» ha infatti presentato un appuntamento, frutto della sinergia tra la Pasticceria Marnin e la Pro Città Vecchia con il sostegno di Locarno Kids, dove ai più giovani attraverso una narrazione semplice e buffa è stata cercata di trasmettere l’importanza che tutti «gli attori» di questo Festival del Film possiedono, dando soprattutto valore ai film e agli spettatori.

Protagoniste del racconto una sedia gialla e una nera, Cadre e Ghina, le quali incontreranno nella loro avventura tra i segreti della manifestazione con un retroproiettore, un maxischermo bianco e il Pardo d’Oro. «L’idea è nata da una semplice domanda che mi ha fatto mio figlio sul Festival – racconta Ruggieri -. Con questo progetto ho voluto non solo raccontare l’eccezionalità di un evento del genere, che ha una dimensione e un’importanza culturale internazionale, ma anche il legame con il territorio e i suoi abitanti, oltre al far comprendere come, dietro allo spettacolo in Piazza Grande, ci sia il lavoro di centinaia di persone, che con passione curano ogni dettaglio, dall’allestimento del maxischermo al trasporto del retroproiettore. Cose a cui non pensiamo ma tutt’altro che scontate».

All’evento, a metà tra la presentazione di un libro e una pièce teatrale, hanno assistito una cinquantina di persone, molti dei quali appunto bambini, i quali si sono lasciati coinvolgere dal mondo leopardato, fatto di suoni e dell’interazione con gli oggetti, dell’autrice del libro edito da Fontana Edizioni. «La speranza è che tanti giovani possano avvicinarsi al mondo della settima arte: alcuni di loro, grazie anche alle strutture che la stessa Locarno offre, possono ambire a diventare registi, attori o sceneggiatori. Ma anche se rimanessero dei «semplici» appassionati di cinema andrebbe benissimo: stiamo vivendo in un’epoca dove è fondamentale avere una certa apertura verso le tematiche sociali che la cultura può e deve affrontare».

Ma il «Mistero in Piazza Grande a Locarno», il quale verrà nelle prossime settimane presentato in altre sedi come La Filanda di Mendrisio e Lortobio di Gudo, più bello da raccontare è il fine ultimo del progetto: i proventi saranno infatti devoluti alla Fondazione per il bambino della Svizzera italiana. «Volevamo portare un po’ di Festival in ospedale – spiega Ruggieri -. Al momento, a causa delle limitazioni dovute alla pandemia non possiamo, ma volevamo ricordare che il nostro pensiero è rivolto sempre a loro e che presto andremo a trovarli: abbiamo tanti misteri e soprattutto tante cose meravigliose da scoprire insieme!».

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