Addio a Germano Celant, il fondatore dell’Arte povera

Ricoverato da un mese all'ospedale San Raffaele di Milano per l'infezione da COVID-19 riscontratagli al suo ritorno dagli USA dove si era recato per l'Armory Show, è morto all’età di 80 anni il critico d’arte Germano Celant. Autore di oltre 50 pubblicazioni, tra i quali importanti scritti teorici come Conceptual art, Arte povera, Land Art del 1970, Celant è noto come il fondatore di Arte povera, movimento artistico nato alla fine degli Anni Sessanta che era basato sulla riappropriazione del rapporto Uomo - Natura, sull'immanenza, sull'importanza del gesto artistico e che ha raccolto nomi poi diventati molto noti dell'arte italiana, da Alighiero Boetti a Luciano Fabo, da Jannis Kounellis a Giulio Paolini, Pino Pascali, Emilio Prini. Nella sua lunga carriera, Celant è stato curatore al Guggenheim di New York e ha curato tantissime rassegne nei musei di tutto il mondo, lavorando con il Centre Pompidou di Parigi, la Royal Academy of arts di Londra, palazzo Grassi a Venezia. È stato anche direttore della prima Biennale di Firenze Arte e Moda e della Biennale di Venezia nel 1997. Era direttore artistico della Fondazione Vedova a Venezia e dal 2015 aveva assunto la direzione artistica di Fondazione Prada a Milano.