Lutto

Addio all’architetto Justus Dahinden

Noto a livello internazionale per le sue tante chiese, artefice del rinnovamento dello spazio architettonico sacro, progettista di edifici che parlano di fede, luce e simbolismo, è morto all’età di 94 anni a Zurigo
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Ats
15.04.2020 13:51

L’architetto svizzero Justus Dahinden, noto a livello internazionale per le sue tante chiese, artefice del rinnovamento dello spazio architettonico sacro, progettista di edifici che parlano di fede, luce e simbolismo, è morto all’età di 94 anni a Zurigo. L’annuncio della scomparsa, avvenuta sabato scorso, è stata data dalla «Neue Zürcher Zeitung». Era nato a Zurigo il 18 maggio 1925.

Tra il 1970 e il 2005 Dahinden ha progettato una trentina di chiese in Svizzera, Germania, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, in Russia e in Uganda. Ha firmato nel 1970 la chiesa di Sant’Antonio a Wildegg (AG); nel 1972 la cattedrale Mityana Mityana Pilgrims’ Shrine a Mityana, in Uganda; nel 1973 la cattedrale The Uganda Martyrs Namugongo Shrine a Namugongo, in Uganda; nel 1974 il centro parrocchiale di Spiez (BE); nel 2002 la nuova basilica cattolica a San Pietroburgo, in Russia (in collaborazione con Rudolf Plech); nel 2003 la chiesa di San Francesco con convento a Bratislava in Slovacchia. Diverse anche le sue realizzazioni in Italia, tra di esse spiccano la chiesa di San Giuseppe a Monza (1976) e la chiesa di San Massimiliano Kolbe a Varese (1992).

Nato a Zurigo nel 1925, Justus Dahinden dal 1945 studia architettura al Politecnico federale di Zurigo dove consegue la laurea nel 1949. Nel 1956 ottiene il dottorato in scienze tecniche e nel 1974 è chiamato come professore a Vienna presso l’Università della Tecnica, per diventare poi direttore dell’Istituto dello Spazio architettonico. Nella capitale austriaca nel 1984 l’architetto progettò la Biblioteca dell’Università tecnica di Vienna (in collaborazione con Gieselmann, Marchart, Moebius+Partner).

Tra i primi progetti di Justus Dahinden nel 1964 il villaggio turistico ‘Pro Juventute Bosco della Bella’, nel comune di Monteggio (TI), con una trentina di casette in legno architettonicamente molto originali. Nel 1980 ha realizzato il villaggio di vacanze Twannberg (BE), con cui ha vinto il Grand Prix d’Architecture nel 1981. Nel corso della sua lunga carriera ha disegnato anche ristoranti ed alberghi in Svizzera e Usa.

Tra i suoi lavori di edilizia civile figura un esempio di architettura brutalista con l’imponente ricorso al calcestruzzo e all’acciaio: la Ferrohaus di Zurigo (1970), un edificio commerciale a forma di piramide commissionato dalla società metalmeccanica svedese «Ferrolegeringar». Dal 1993 è sede della clinica privata ‘Pyramide am See’.