Al cinema la forza del giornalismo d'inchiesta

«Il giornalismo ancora oggi, fa la differenza! Malgrado l'attuale stato di difficoltà in cui versano i giornali, l'azione dei giornalisti può essere importante ed efficace». A dirlo è Walter Robinson, il vero protagonista di Il Caso Spotlight, a Roma dove è venuto assieme a Michael Keaton, suo alter ego cinematografico, qualche settimana prima della serata degli Oscar che avrebbe suggellato con due statuette, la potenza e l'importanza del film, per la regia di Tom McCarthy. Nei discorsi di entrambi torna spesso un altro film famoso, su un caso giornalistico e un libro: Tutti gli Uomini del Presidente, sullo scandalo Watergate: «Nel 1973» - ricorda Robby Robinson- «ero da poco al Boston Globe quando andai ad intervistare Bob Woodward e Carl Bernstein, ormai celebri colleghi. Io ero ancora alle prime armi, ma ciò che avevano fatto mi entusiasmò e, come tanti altri giornalisti e studenti americani, mi convinsi che la strada del giornalismo investigativo era quella giusta da percorrere. Ma oggi verifico con piacere che, di nuovo, senza la sapienza e l'intelligenza del cinema, importanti inchieste giornalistiche come la nostra, verrebbero dimenticate. Invece il film Il caso Spotlight ha riportato oggi all'attenzione generale ciò che noi avevamo appurato e pubblicato nel 2002, dandogli una risonanza planetaria, come noi non saremmo mai riusciti a fare, nell'interesse di quella verità che avevamo a lungo e accanitamente perseguito. E questo grazie ad attori, registi, sceneggiatori, gente di cinema».
Come racconta il film, il Boston Globe, storico e importante giornale cittadino, nel 2001 nell'ottica di un rilancio, opera alcuni cambiamenti. Il nuovo direttore, che arriva da Miami, Marty Baron (Liev Schreiber), incarica il team della redazione investigativa denominata «Spotlight», di portare alla luce un caso che interessi e appassioni l'opinione pubblica. In questo ambito, una notizia di cronaca su un prete accusato di aver abusato e molestato per anni, alcuni minori suoi parrocchiani, prende un'ampiezza insospettata. Infatti investigando con delicatezza e determinazione, il team di Robby scopre che sono almeno settanta, i sacerdoti locali, accusati di aver abusato sessualmente per trent'anni, di decine e decine di minori. Ma l'azione di Robinson, e del suo team di cronisti e specialisti: Sacha Pfeiffer (Rachel McAdams), Michael Rezendes (Mark Ruffalo), Matt Carroll (Brian D'Arcy James), viene immediatamente messa in difficoltà dalla potente Chiesa cattolica di Boston, a capo della quale sta il Cardinale Bernard Francis Law (Len Cariou), che tenta, anche con loro, di «insabbiare» la faccenda, sistema che gli ha permesso di tenere lontano dalle aule dei tribunali, persino i casi più eclatanti. Ma la tenacia dei giornalisti, la devozione alla causa dell'avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian (Stanley Tucci), alla fine hanno la meglio, e il Boston Globe, nel 2002, pubblica l'inchiesta, nella quale la redazione di «Spotlight» riesce a dimostrare che il Cardinale stesso, pur sapendo ciò che stava accadendo nella sua Diocesi, non aveva mai preso delle misure drastiche per porre fine alla situazione. Mentre lo scandalo travolge la Diocesi di Boston; all'inchiesta e ai suoi autori viene conferito il Premio Pulitzer. Il caso Spotlight è un film che non cerca di suscitare facili entusiasmi, o grande commozione, ma data la delicatezza della materia, procede «sullo sfondo» di tanta sofferenza, evocando fatti, persone, momenti clou, che caratterizzarono l'inchiesta; così come le battute d'arresto; i ripensamenti personali e le mille sfumature di tante verità soffocate per anni. Un film scritto come un thriller, che ha il pathos, ma anche l'onestà e la bravura di mostrare, come oltre ai colpevoli, ci sia stata una «rete» di persone normali, che non aveva saputo vedere, o ascoltare; resa ottusa dalla soggezione, dalla riverenza verso uno status sociale; o che, semplicemente, non aveva saputo mettersi in causa. Ai due Oscar ricevuti: Miglior Film e Migliore Sceneggiatura Originale a Tom McCarthy e Josh Singer, va aggiunto il plauso ai bravissimi attori.