Musica

Alessio Allegrini: «Metto la mia esperienza al servizio dei giovani studenti»

Il Conservatorio della Svizzera italiana festeggia giovedì 24 settembre il suo 35. compleanno con due concerti (ore 17.30 e 20.30) al LAC di Lugano - Ne parliamo con uno dei protagonisti
Alessio Allegrini è primo corno solista dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, della Lucerne Festival Orchestra e dell’Orchestra Mozart e, da un anno, docente del CSI.
Federica Basso
23.09.2020 18:18

Il Conservatorio della Svizzera italiana spegne quest’anno 35 candeline. Un compleanno che festeggia giovedì 24 settembre nella Sala Teatro del LAC di Lugano con due concerti. Il primo, alle 17.30 vedrà all’opera l’Orchestra sinfonica giovanile della Svizzera italiana che, guidata da Yuram Ruiz, eseguirà la Sinfonia n. 35 in re maggiore Haffner di Mozart seguita dal Coro Clairière guidato da Brunella Clerici che proporrà i Friday Afternoons di Benjamin Britten. Il secondo concerto, alle 20.30 (diretta radiofonica su Rete Due) vedrà invece l’Orchestra sinfonica del CSI diretta da Christoph König, cimentarsi con l’Ouverture Le Ebridi di Mendelssohn, il Concerto n°2 in Mib Maggiore di Richard Strauss e la Sinfonia n. 2 di Beethoven. Solista d’eccezione di questo appuntamento, sarà Alessio Allegrini, primo corno solista dell’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, della Lucerne Festival Orchestra e dell’Orchestra Mozart, nonché da un anno docente del CSI. Lo abbiamo intervistato.

Professor Allegrini, ci può fare un bilancio del suo primo anno trascorso al Conservatorio della Svizzera italiana?

«Nonostante le restrizioni avute nel secondo semestre a causa del lockdown per combattere la COVID-19, abbiamo continuato a lavorare intensamente a distanza e, pur nella difficoltà della situazione, i miei studenti sono cresciuti in maniera inequivocabile. Mi sento orgoglioso dunque orgoglioso di far parte di questo corpo docenti e posso affermare di sentirmi a casa».

L’Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana.
L’Orchestra sinfonica del Conservatorio della Svizzera italiana.

Stasera sarà protagonista del Concerto n. 2 di Richard Strauss che lei ha eseguito que accompagnato dalle più importanti orchestre sotto la guida di maestri come Abbado, Muti e Gatti: che effetto le fa suonarlo con dei giovani musicisti, alcuni dei quali suoi studenti?

«Partendo dal presupposto che il livello degli studenti della Scuola universitaria del nostro Conservatorio è alto, spetta a me la responsabilità di convogliare le mie esperienze passate verso un miglioramento personale, in modo da creare nuove basi per gli studenti. A tal riguardo sto studiando moltissimo per dare il massimo e i giovani studenti sono terreno fertile. Suonare Strauss con un’orchestra di tradizione significa utilizzare la loro esperienza per raggiungere un fine alto, ma la tradizione è anche un’arma a doppio taglio perché potrebbe significare il perpetrarsi di errori».

Lei è molto impegnato nel sociale, in particolare con la direzione della Human Rights Orchestra, che ha anche fondato. Da dove nasce questa sua sensibilità verso gli altri?

«C’è’ un bellissimo film di Dustin Hoffman, Eroe per caso, che mi piace citare: “Sei un signor nessuno e ti trovi di fronte ad un disastro. Che fai? Fai quello che è necessario. Ti metti in gioco”. La mancanza e il diniego dei diritti fondamentali è trasversale, riguarda soprattutto i mondi più vulnerabili ma è anche un problema delle società più evolute. Penso all’America del Nord ad esempio, al tema delle barriere architettoniche per i diversamente abili, alla violenza sulle donne...Dobbiamo essere “partigiani”, decidere da quale parte stare e difendere i più deboli».

I biglietti per i due concerti sono ancora disponibili alle casse del LAC o su www.luganolac.ch