Algerine praticano kitesurf

Boumerdess è una spiaggia in Algeria. Una località sul mare—il Mediterraneo—, in una nazione considerata tra le più conservatrici, il più grande Stato del mondo arabo nonché il decimo Stato più esteso della Terra, secondo quanto riporta wikipedia. È sabato e Karima Aithami, una 36enne che nella vita lavora in una farmacia, come ogni fine settimana prende la sua tavola e il suo kite (una sorta di vela-aquilone che ricorda un parapendio o un paracadute) per andare incontro alle onde, allo scopo di cavalcarle sulla sua tavola, cercando di volteggiare a mezz’aria grazie alla spinta dei venti. La donna, un’algerina, dice che il kitesurf—così si chiama la particolare disciplina sportiva che pratica amatorialmente—sta diventando uno sport sempre più popolare nel Paese. E sottolinea come negli ultimi anni le cose siano cambiate e non ci sono più quelle barriere sociali di una volta. Insomma, niente più lotte contro «tabù» legati ai generi (guarda il video allegato a quest’articolo).
Dalle piazze alle spiagge. Anzi, dalle piazze alle acque. Per spezzare i tabù e per reclamare la parità tra uomini e donne. Un tuffo nel mare, insomma, per respirare un’aria di normalità e di parità tra i generi, tra i banchi di sabbia della città di Boumerdess. Decine di uomini e donne punteggiano il bagnasciuga ed è molto facile vedere gesti di solidarietà «tecnica» tra gli atleti amatoriali, che si aiutano a vicenda nell’impostare l’attrezzatura, prima di buttarsi ad affrontare il vento e il mare. Il kitesurf, considerato da alcuni alla stregua di uno sport estremo, vede l’atleta su una tavola e agganciato a un grande aquilone. Lo scopo è farsi trainare e, perché no, compiere acrobazie sfruttando forza del vento su qualsiasi tipo di superficie. Che sia acqua, terra oppure neve.

Anche se i costumi sociali in Algeria sono considerati ancora molto conservatori, le donne sulla spiaggia dicono di non aver avuto alcuna difficoltà nel prendere parte a queste attività sportive. «L’Algeria è cambiata negli ultimi anni e tutti possono praticare lo sport che vogliono, che sia il kitesurf, la vela o le immersioni. Devo dire che, onestamente, non mi è mai capitato di imbattermi in alcun tipo di pregiudizio», ha detto Aithami all’agenzia Reuters.
Ma non è tutto. Sì, perché sono proprio gli uomini, infatti, a sostenere per primi le donne nei loro allenamenti, incoraggiandole a diventare ancora più attive nello sport.
Anche se per il momento non ci sono squadre o campionati ufficiali di questa disciplina in Algeria, lo sport è sempre più in voga. «Non bisogna avere paura di essere giudicati. Onestamente, posso dire che per quanto riguarda la morale e la cultura della società, l’Algeria è cambiata negli ultimi anni e ognuno può praticare lo sport che vuole, che sia il kitesurf, la vela o le immersioni subacquee. Non c’è nessun pregiudizio onestamente». E, ancora: «Penso che non ci siano tabù e che tutte le donne possano partecipare, basta che non abbiano paura. Per il resto, in termini di rapporti sociali, non mi son mai imbattuta in alcun tipo di problema. Non credo che ci siano ostacoli per quanto riguarda la società».
Stessa spiaggia, qualche metro più in là, Anis Ammi, un altro giovane in tuta che ha appena volto prendersi qualche minuto di pausa dopo aver preso una bella serie di onde, racconta che «in realtà, ci sono davvero moltissimi modi per rompere i tabù oggi in Algeria, e lo sport è uno di questi. Qui ci sono molte donne con noi, giovani e meno giovani. Sono qui con noi e noi le incoraggiamo, siamo diventati come una famiglia. E poi è così: alla fine, questa, è una cosa che speriamo di vedere sempre più spesso».
Anche Lina Ait Alislimane, studentessa di biologia marina, ha deciso di tirare il fiato dopo aver compiuto vari voli anche ad altezze notevoli, fino a dieci metri. Dopo aver trascinato con cura la sua vela colorata all’asciutto, conferma: «Sì, ormai è quasi un anno che pratico il kitesurf. E non ho avuto nessun tipo di problema con i ‘tabù’, ma proprio per niente. Al contrario, la visione è cambiata parecchio e ora è più incoraggiante. Siamo incoraggiate a iniziare a praticare questa come pure altre attività sportive... Difatti, invito tutte le donne a provare!», esclama la giovane con un sorriso.