Alice a spasso nel tempo

Dalla Disney un "sequel-prequel" del primo fortunato film
Johnny Depp
Red. Online
06.06.2016 00:07

Sei anni dopo Alice in Wonderland (2010), che aveva sbaragliato al box office incassando oltre un miliardo di dollari, ecco Alice attraverso lo specchio. Entrambi con il marchio Disney e sceneggiati da Linda Wolverton, ispiratasi ai personaggi più che alle storie dell'autore inglese Lewis Carroll. Il regista non è più Tim Burton (rimasto come produttore) ma James Bobin, con all'attivo solo due film sui Muppets.

Alice attraverso lo specchio riesce ad essere sia un sequel che un prequel, ricorrendo all'escamotage dei viaggi nel tempo. Alice (sempre Mia Wasikowska, poco nota ai tempi del primo film e oggi una star) ha seguito le orme paterne ed è capitano di una nave che solca mari lontani. Giovane donna indipendente e coraggiosa, tornata a casa, si ritrova in una rigida Londra vittoriana e rischia di perdere la casa di famiglia a causa dei debiti. Guidata dal Brucaliffo in veste di farfalla azzurra, attraversa uno specchio e ripiomba nel Sottomondo, dove tutti sono preoccupati perché il Cappellaio matto (Johnny Depp) ha perduto la sua «moltezza», si è incupito e rischia di morire. Per salvarlo, Alice dovrà tornare nel passato e cambiare gli avvenimenti che hanno causato tanto dolore al suo amico Cappellaio. Dovrà rubare la cronosfera al Tempo in persona, metà uomo e metà ingranaggi d'orologio (Sacha Baron Cohen). Sarà anche l'occasione per chiarire alcuni misteri mai spiegati, come le ragioni della perfidia della Regina rossa (Helena Bonham Carter), a cui non è estranea quella santerellina della Regina bianca (Anne Hathaway). Fanno da contorno i bislacchi personaggi di sempre: lo Stregatto, il Bianconiglio, i gemelli Pinco e Panco, il Leprotto marzolino.

Attraverso lo specchio è una fiaba più semplice e lineare di Alice in Wonderland, mirata ad incantare soprattutto un pubblico infantile. La parte visiva è elegantissima e colorata, creando mondi e situazioni di grande impatto (lo scenografo è Dan Hennah, premio Oscar per Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re), ma la sceneggiatura è debole e non ben risolta. Il personaggio nuovo, quel Tempo che tutto e tutti comanda e tiranneggia, poteva evocare riflessioni più profonde. La storia procede con qualche fatica, dopo la metà in modo un po' stiracchiato e con momenti di noia. Ma emerge bene il conciliante messaggio Disney dell'esaltazione della famiglia, del volersi bene, del gruppo che se agisce per il bene comune è vincente, dei cattivi che a volte sono tali perché infelici.

Mia Wasikowska, ragazza determinata ma anche dolce ed empatica, è un'Alice di nuovo centrata e credibile. Sacha Baron Coen non gigioneggia troppo; il personaggio, con la sua corte di secondi e minuti, incute timore reverenziale. Non altrettanto convincente l'imbalsamata Regina bianca di Anne Hathaway e anche il Cappellaio matto di Johnny Depp manca di quello smalto e carisma che l'attore sembra aver perso nelle prove più recenti.

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