All’asta il Monet inquinato da Banksy

L’arte di Banksy torna all’asta al Sotheby’s di Londra. L’opera ad essere esposta alla famosa casa d’aste britannica sarà il «Show me the Monet», un olio su tela realizzato nel 2005, e si tratta di una rivisitazione del celeberrimo «Lo stagno delle ninfee, armonia verde» dell’impressionista francese Claude Monet. Immancabile, per chi ormai conosce Banksy, un côté satirico: nel bel mezzo del verde della natura, l’immagine stridente di carrelli della spesa capovolti e di un cono stradale, una critica sferzante alla società consumistica.

Il quadro, secondo le stime di Sotheby’s, sarà venduto ad un prezzo compreso tra i 3 ed i 5 milioni di sterline (dai 3,5 ai 5,8 milioni di franchi). Esposto per la prima volta 15 anni fa a Londra, il dipinto girerà un’ultima volta il mondo: sarà presentato a New York e Hong Kong prima del 21 ottobre (data dell’asta), riporta il giornale britannico «The Guardian».
«Banksy, grazie alla sua voce di protesta e dissenso sociale, si è sempre dimostrato premonitore, e qui mette sotto i riflettori la tendenza della società a trascurare l’ambiente in favore degli inutili eccessi del consumismo», ha commentato Alex Branczik, responsabile europeo dell’arte contemporanea di Sotheby’s. «Negli ultimi anni altre opere fondamentali di Banksy sono andate all’asta, ma questo è una delle più forti ed iconiche ad essere apparse finora. Da ‘’Love is in the Bin’’, al record di ‘‘Devolved Parliament’’, a questa versione di Monet, il mese di ottobre non sarebbe completo senza un grande momento ‘‘Banksy’’».
Già, perché il prossimo mese sembra essere divenuto un appuntamento fisso per le aste dello street artist: lo scorso 4 ottobre «Devolved Parliament», rappresentante i deputati del Parlamento come scimpanzé, è stato venduto per 9,9 milioni di sterline (11,1 milioni di franchi), mentre l’anno prima «Love is in the Bin» (L’amore è nel cestino) è stato «creato» proprio davanti agli occhi increduli dei partecipanti all’asta, quando la famosissima «Girl with Balloon» si è autodistrutta grazie ad un tritacarta nascosto nella cornice.