All’atollo di Bikini il primo test dell’«Operazione Crossroads»

Dalla prima pagina di «Libera Stampa» del 2 luglio 1946, un martedì: «San Francisco, 1. (ag. Reuter) – La quarta bomba atomica della storia è esplosa al di sopra della laguna di Bikini domenica sera alle 11,03 (ora svizzera). Il primo rapporto inviato per radio dal vice ammiraglio Blandy diceva che l’intiera laguna di Bikini, con la sua flotta, era scomparsa nel mare d’acqua e di fumo provocato dall’esplosione della bomba. Una colonna di fumo e di fiamme si è innalzata a grandissima velocità fino ad oltre 20 mila metri. Un istante dopo tutta la laguna era circondata di fumo. Al centro si scorgevano bagliori d’incendio. Fatto curioso, però, le palme dell’atollo di Bikini erano ancora in piedi». L’atollo di Bikini, situato nell’Oceano Pacifico a metà strada fra le Hawaii e l’Australia, allora era popolato da 167 persone, che accettarono di essere trasferite altrove per permettere agli statunitensi di organizzare l’«Operazione Crossroads», voluta per verificare effetti e danni su navi da guerra in seguito all’esplosione di una bomba atomica. Il test del 1. luglio del 1946 prese il nome di «Able» e il successivo 25 ne seguì un secondo denominato «Baker». Per il 1947 ne venne programmato un terzo, chiamato «Charlie», ma venne annullato perché non era stato possibile reperire navi con cui sostituire quelle utilizzate in precedenza, contaminate dalla radioattività. Per i test di Bikini si utilizzarono bombe al plutonio, ossia simili all’ordigno che il 9 agosto del 1945 fu utilizzato dagli americani per colpire la città giapponese di Nagasaki.
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