Cinema

Altro che favola moderna, il finale di «Pretty Woman» doveva essere triste

Lo ha svelato in un’intervista Julia Roberts, la protagonista insieme a Richard Gere di uno dei film cult degli anni ‘90
(Foto Keystone)
Red. Online
15.06.2019 15:10

LOS ANGELES - Nessun lieto fine, ma un epilogo decisamente amaro quello che gli sceneggiatori avevano inizialmente pensato per il celebre film «Pretty Woman». A svelarlo è stata Julia Roberts, la Vivien protagonista della pellicola che lanciò la sua carriera a Hollywood, in un’intervista a Patricia Arquette nel programma americano «Variety».

In origine non era infatti previsto alcun «happy ending» per la prostituta Vivien, che anziché conquistare il cuore del ricco e affascinante Richerd Gere, avrebbe dovuto tornare alla sua vita: «Il finale doveva essere triste e vero, con me che tornavo alla mia vita di sempre, scaricata da un’auto di lusso in un vicolo sporco e buio e la pellicola doveva essere un film oscuro e grintoso, non quella commedia rosa che è poi diventato», ha detto la Roberts, rivelando che fu la produzione a imporre il cambio di finale per rendere il prodotto più commerciale, visto che era stato coinvolto nel progetto un sex symbol come Richard Gere.

«Per fortuna - ha commentato l’attrice - la produzione passò poi alla Disney, presero Gary Marshall come regista e la sceneggiatura fu completamente rielaborata. Io ero stata già ingaggiata e mi tennero anche quando optarono per il finale romantico».