Ambiente

Anche New York, ora, ha un problema con la siccità

Per la prima volta dopo 22 anni, la Grande Mela è alle prese con un'emergenza idrica a causa del clima insolitamente secco che ha colpito il territorio del Nordest
© EPA/JUSTIN LANE
Red. Online
26.11.2024 11:00

A New York non piove. Non abbastanza. E nella Grande Mela, per la prima volta in 22 anni, è allarme per la siccità. Tanto che, negli ultimi giorni, sono state imposte severe restrizioni sull'uso dell'acqua. Una novità per la metropoli. 

All'origine del problema, si legge sui media internazionali, ci sarebbe un «clima insolitamente secco» che ha colpito duramente gran parte del territorio statunitense per la maggior parte dei mesi autunnali. Tuttavia, a pagarne le maggiori conseguenze sarebbe proprio il Nordest, dove sorge New York. Qui, il periodo di siccità è stato classificato «da record» e si sono registrate temperature elevate in maniera «anomala». Combinazione che ha causato l'abbassamento dei bacini idrici, alimentando gli incendi boschivi a New York e nel New Jersey. Due Stati non abituati a combattere così tanti roghi in questo periodo dell'anno. 

Tutta la città di New York, dunque, è in allerta. Ma l'allarme è valido anche per altre dieci contee che comprendono gran parte della Hudson Valley. Nel New Jersey, soprattutto, dove i funzionari statali hanno dichiarato l'allerta siccità dieci giorni fa, la parte meridionale dello Stato sta sperimentando «condizioni estreme». I livelli di pioggia degli ultimi tre mesi sono inferiori di 3 metri rispetto alla norma stagionale. 

Le ultime «grandi precipitazioni» cadute nell'area sono quelle di fine settembre, portate dalla coda dell'uragano Helene. La scorsa settimana, dopo settimane particolarmente asciutte, un po' di pioggia è arrivata. Ma in una quantità appena sufficiente per attenuare il rischio di incendi nei prossimi giorni. Di sicuro, non abbastanza per salvare la regione dalla siccità a lungo termine. La pioggia caduta tra mercoledì sera e il fine settimana non sarà infatti sufficiente per riempire completamente i bacini idrici della città, che sono attualmente al 60% della loro capacità totale, in calo rispetto al solito 79%, secondo quanto scrive il New York Times

Stati e Città, ora, stanno esortando residenti e aziende a risparmiare volontariamente acqua. A New York, i funzionari si sono visti costretti a posticipare un progetto di riparazione dell'acquedotto da due miliardi di dollari e della durata di otto mesi, consentendo alla città di riavviare il flusso d'acqua da quattro bacini nei Monti Catskill, che erano stati chiusi. Al contempo, il sindaco Eric Adams ha anche ordinato alle agenzie cittadine di ridurre l'uso dell'acqua. Chiedendo, fra le cose, di lavare con meno frequenza autobus e vagoni della metropolitana, e di limitare l'uso dell'acqua per le fontane e i campi da golf. «I nostri mezzi cittadini potrebbero sembrare un po' più sporchi e le nostre metropolitane un po' più polverose, ma è quello che dobbiamo fare per ritardare o scongiurare un'emergenza siccità più grave», ha dichiarato Adams a inizio settimana. 

Come si evince dalle parole del sindaco della Grande Mela, nel caso la siccità dovesse peggiorare le restrizioni idriche aumenteranno inesorabilmente. Qualora si entrasse in una situazione di emergenza, la città potrebbe infatti aumentare le «tariffe idriche» e chiedere di utilizzare meno l'acqua, vietando alcune pratiche come lavare i marciapiedi o annaffiare i campi sportivi. Basti pensare che nel 2002 – l'ultima volta che si era verificata una situazione di siccità analoga – le aziende avevano dovuto ridurre del 15% il loro uso dell'acqua.