Il caso

L'iceberg più grande del mondo si sta disintegrando

Dopo una quarantina d'anni, A23a si sta rapidamente dissolvendo nelle acque più calde: nel giro di poche settimane, potrebbe scomparire del tutto
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Red. Online
08.09.2025 13:30

«Megaberg». «A23a». Sono alcuni dei nomi con cui è stato definito quello che, attualmente, è considerato «l'iceberg più grande del mondo». Un «mostro» di ghiaccio pesante poco meno di un trilione di tonnellate, grande il doppio di Londra, che da anni si muove nelle acque dell'Antartide. Ma ora, qualcosa sta cambiando. A23a, secondo le rilevazioni degli esperti, ha cominciato a «disintegrarsi», complici le temperature più calde dell'oceano, e potrebbe scomparire nel giro di poche settimane. 

Ma andiamo con ordine. Quello che, fino a poco tempo fa, era considerato «l'iceberg più grande del mondo» si è staccato dalla piattaforma antartica nel 1986. Per quasi quarant'anni, A23a è rimasto fermo, dopo essersi incagliato nel Mare di Weddell. I suoi primi movimenti sono stati registrati nel 2020 ma, all'inizio, non hanno destato particolare scalpore. Con il passare dei mesi, però, l'iceberg si era disincagliato dal fondale marino, ed era tornato a muoversi nelle acque attorno al continente antartico. Catturando l'attenzione degli esperti e non solo. A un certo punto, questa gigantesca lastra di acqua dolce ghiacciata era così imponente da minacciare le aree della Georgia del Sud in cui pinguini e foche nutrono i propri piccoli. Poi, però, alla fine di maggio ha ripreso il suo viaggio. E ora, mesi dopo, si sta sgretolando. 

Secondo le ultime analisi dell'AFP, rese possibili dalle immagini satellitari del monitor di osservazione terrestre dell'UE Copernicus, oggi A23a misura ancora ben 1.770 km² e 60 km nel suo punto più largo. Le sue dimensioni attuali, tuttavia, sono ridotte oltre della metà rispetto a quelle originali. Nelle ultime settimane, come anticipato, hanno iniziato a staccarsi enormi blocchi (di circa 400 km²), insieme ad altri frammenti «più piccoli» che possono rappresentare un pericolo per le navi. 

«Si stava frantumando in modo piuttosto drammatico mentre si spostava più a nord», ha spiegato all'AFP Andrew Meijers, oceanografo fisico del British Antarctic Survey. «Direi che è ormai alla fine... in pratica sta marcendo sotto la superficie. L'acqua è troppo calda perché possa resistere. Si sta sciogliendo continuamente», ha aggiunto. Meijers, in particolare, si aspetta che questo processo continui nelle prossime settimane, fino a quando A23a «non sarà più riconoscibile».

Gli esperti, dopotutto, lo avevano sempre saputo. Quando anni fa la storia di A23a diventò virale, diversi ricercatori sottolinearono che, nonostante le sue imponenti dimensioni, anche questo iceberg, come tutti gli altri, sarebbe stato destinato a scomparire. Meijers, addirittura, ha dichiarato che gli scienziati sono rimasti «sorpresi» nel vedere quanto tempo sia durato A23a. «Alla fine, però, una volta che gli iceberg lasciano la protezione gelida dell'Antartide sono condannati». Si tratta di un processo naturale. Accentuato, tuttavia, dai cambiamenti climatici causati dall'uomo.