Dentro e fuori, Ticino e mondo: l’arte si intreccia a Villa Arconati
Un ponte sottile, ma saldo. Un arco tra linguaggi, territori, epoche. È il principio che anima Arte & Natura: Dentro e Fuori, la mostra collettiva che fino al 12 ottobre 2025 trasforma Villa Arconati in un teatro diffuso dell’arte contemporanea. Curata da Diana Segantini e promossa dalla Fondazione Augusto Rancilio con Segantini Unlimited, l’esposizione coinvolge quaranta artisti internazionali in un dialogo profondo con la natura, l’architettura e la memoria storica del luogo.

Tra le presenze più rilevanti spicca quella del Ticino, che si inserisce nel percorso con opere e gallerie capaci di tessere relazioni autentiche tra territori e visioni. È il caso di Lisa Lurati, giovane artista luganese rappresentata dalla galleria di Daniele Agostini, e di Angela Lyn, artista basata a Lugano che conosce a fondo Villa Arconati, dove ha già esposto in passato. «Per me era essenziale includere voci che arrivano da luoghi che sento miei. La presenza ticinese è parte integrante dell’identità di Arco», racconta Diana Segantini.

Importante anche il ruolo della Repetto Gallery di Lugano, che partecipa alla mostra con un’opera di Alessandro Piangiamore. «Carlo Repetto ha fatto una scelta favolosa, portando un artista la cui poetica si sposa perfettamente con lo spirito del progetto», commenta Segantini. «Conosco da tempo il lavoro della galleria, e la collaborazione con realtà come la sua è stata fondamentale per costruire questo primo capitolo di Arco».

Il progetto nasce da un’idea semplice, ma radicale: superare le barriere tra dentro e fuori, tra spazi istituzionali e paesaggi naturali, tra nomi affermati e voci emergenti. «Volevo creare un dialogo vero», spiega la curatrice. «Non solo tra opere e ambienti, ma tra epoche, linguaggi e sensibilità diverse. Villa Arconati è un luogo straordinario, ma non deve essere contemplata in silenzio: deve vivere, cambiare, accogliere nuove visioni. E l’arte contemporanea può essere un modo per farla parlare di nuovo».

Le opere si snodano tra le stanze della villa, la limonaia, le scuderie, il giardino monumentale: uno spazio che non è più solo contenitore, ma parte viva della narrazione. «Per me era importante che l’arte uscisse dagli spazi tradizionali, e si integrasse nella luce, nel tempo, nei suoni della natura. Anche i pavoni che vivono qui fanno parte dell’esperienza», racconta Segantini sorridendo.

L’elenco degli artisti in mostra è ricco e composito: da maestri riconosciuti come Giuseppe Penone, Jannis Kounellis, Solange Pessoa, Miroslaw Balka e Not Vital, fino a talenti più giovani che si muovono tra scultura, fotografia, pittura, video. «La scelta è stata rapidissima. Era un sogno che avevo da tempo. Ho contattato artisti che lavorano su temi come sostenibilità, paesaggio, architettura. E anche chi non ha gallerie, chi spesso resta invisibile nei circuiti ufficiali. Dare loro spazio era un gesto necessario».

Accanto alla selezione curatoriale, c’è un’attenzione costante alla sostenibilità. «Ho scelto gallerie italiane e svizzere anche per motivi ambientali: limitare trasporti, ridurre l’impronta ecologica, fare scelte consapevoli. L’arte non può sottrarsi a queste responsabilità».

Arte & Natura non è solo una mostra: è la prima espressione pubblica di Arco, nuova piattaforma culturale che intende riunire artisti, curatori, editori, studiosi e pubblico in un ambiente aperto e inclusivo. «Non voglio creare un altro format chiuso e autoreferenziale. Arco è un invito al dialogo. Vogliamo organizzare presentazioni, performance, occasioni di incontro per un pubblico vasto e curioso, non solo per addetti ai lavori».
«Spero che chi viene qui si prenda il tempo - conclude Segantini -. Di camminare, osservare, lasciarsi toccare. Che sia con i bambini, in coppia, da soli. Non serve sapere tutto: basta essere disposti a guardare».