Benigni arriva con la banda e lancia una frecciatina a Salvini

Dopo 9 anni torna a Sanremo Roberto Benigni, che entra all'Ariston accompagnato dalla banda. «È la serata delle cover, dobbiamo replicare i grandi successi», ha esordito Benigni cercando di dare una “toccatina” alle parti intime ad Amadeus, come aveva fatto in passato sul palco dell’Ariston con Pippo Baudo.
Dopo un omaggio a Fellini e Sordi nel centenario, Benigni ricorda che nell'80 «vinse Toto Cutugno, eterno secondo che arrivò primo. Ora però è cambiato il sistema di voto, si può anche citofonare e dire: qui c'è gente che canta». Dopo la stoccata a Matteo Salvini, annuncia che canterà «la più bella canzone del mondo»: Il Cantico dei Cantici.
«È una canzone d'amore, parla d'amore fisico di due ragazzi che cantano ognuno l'amore per l'altro. Non c'è canzone più ardente. È come avere Imagine o Yesterday dei Beatles e nessuno l'hai mai fatta in tv», spiega il comico toscano. «Il Cantico esalta l'amore fisico. È la vetta della poesia di tutti i i tempi - continua nel suo monologo -. Come fosse la Cappella Sistina».
L'esegesi del Cantico dei Cantici nella versione di Roberto Benigni è un inno all'«amore che è l'infinito messo alla portata di ognuno di noi. Non c'è vita umana che almeno per un momento non sia stata immortale, e lo sapete tutti. Noi che abbiamo avuto in sorte questo scherzo grandioso di essere al mondo, glorioso, ora lo sappiamo perché, per amore. E di amore ne facciamo sempre poco, anche i giovani che ne parlano tanto non è che fanno tanto all'amore. Sarei per farne di più, anche stasera all'Ariston, in diretta, tutti a fare l'amore diretti da Vessicchio e come va va, sarebbe una serata bellissima».
Il Cantico dei Cantici, continua il premio Oscar, «è la storia di una coppia, lei e lui che si amano, ma è la storia di tutte le coppie del mondo, la donna con il suo uomo, la donna con la sua donna, l'uomo con il suo uomo, addirittura ogni persona umana che ama per amare».