Arte

Bimbi mutilati e mostruosità: l'immaginario del rock più sporco di sempre

È morto a 61 anni l'artista Frank Kozik, noto per i suoi disegni legati a band cult come Nirvana, Pixies, Sonic Youth, Offspring e tante altre – Collaborò con Swatch per l'orologio col «coniglietto coi baffi»
La locandina per un concerto dei Nirvana. ©Frank Kozik
Michele Montanari
15.05.2023 15:01

Per chi non si è vissuto in pieno quegli anni, il percorso più semplice è quello che parte dai Nirvana. Dopo aver consumato i dischi di Kurt Cobain e soci, si va alla scoperta del mondo sommerso che, in qualche modo, si è intrecciato con la leggendaria band di Seattle. Si parte dall’angelo biondo morto suicida e si arriva ai Melvins, ai Sonic Youth, ai Pixies. E ancora, ai deformi Jesus Lizard o agli Unsane, un calcio sui denti con stivali ricoperti di cemento.

Frank Kozik. ©Facebook
Frank Kozik. ©Facebook

Frank Kozik ha dato forma e colore ai distorsori sempre accesi e ai volumi alzati «a palla». Alle canzoni di merda con la pioggia dentro (per citare un album di Giorgio Canali). Ha trasformato in immagini quella musica malata, sporca e disperata che ha reso grandi gli anni Ottanta e Novanta del rock. Non quello mainstream (anche se qualcuno alla fine ce l’ha fatta a finire su MTV), ma quello alternativo. Il sottobosco americano marcio e fumoso che gran parte del mondo non ha mai conosciuto. Frank Kozik è morto lo scorso 6 maggio. L’annuncio della moglie è arrivato qualche giorno dopo, sulle pagine social dell’artista, «con amore». Firmato: «Sharon e i gatti».

Nato il 9 gennaio del 1962 a Madrid, da padre americano (di origini polacche) e madre spagnola, Kozik è cresciuto sotto la dittatura fascista di Francisco Franco. Da adolescente si è trasferito negli Stati Uniti con il padre. Disegnatore autodidatta, ha iniziato ad illustrare i primi poster negli anni Ottanta, ad Austin, dopo essersi avvicinato alla musica texana più malsana, dai Butthole Surfers agli Scratch Acid. Poi sono arrivate le copertine dei dischi e i manifesti dei concerti: il suo tratto è inconfondibile. In seguito gira video musicali, tra cui Pretty Noose dei Soundgarden, e fonda l’etichetta discografica Man's Ruin Records, che ha pubblicato oltre 200 album (e singoli) a cui lo stesso Kozik ha realizzato la copertina (nella maggior parte dei casi). All’inizio degli anni Duemila, l’artista di origini spagnole ha chiuso la sua etichetta per concentrarsi su oggetti di design e giocattoli da collezione. È diventato Chief creative officer della società Kidrobot, progettando oltre 500 action figure, tra cui gli iconici Labbit (i coniglietti coi baffoni o la sigaretta). Ha anche collaborato con marchi come Nike e Swatch (l’orologio con il coniglietto baffuto porta la sua firma).

Ma torniamo alla musica: c’è tantissimo stoner rock nel DNA di Kozik. Con la sua Man's Ruin Records, il designer ha pubblicato band come Sex Pistols, Kyuss, Melvins, Unsane, Queens of the Stone Age, Dwarves, Killdozer, Hellacopters, Fu Manchu, Turbonegro, Chrome, Acid King, Electric Wizard e Nebula: la musica più grassa, grossa e sporca in circolazione negli anni Novanta. Le illustrazioni di Kozik, invece, sono un concentrato di black humor e scorrettezze varie. Una sorta di lato oscuro della pop art. Iconico, in tal senso, il manifesto con la foto di Charles Manson e la scritta Love American Style.

Anche più agghiacciante la locandina per un concerto di Nine Inch Nails e Marylin Manson, nel 1994 a Seattle: sullo sfondo lo sguardo folle di Charles Manson, in primo piano Sharon Tate. Oggi sarebbe impensabile.

Parentesi svizzera. Il designer disegnò il poster per un concerto a Zurigo dei Surgery, nel 1994: una demone sexy con la bandiera elvetica tatuata sulla spalla.

Kozik ha creato l'immaginario di un certo tipo di rock, realizzando le locandine per gli show di band oggi venerate: Nirvana, Beastie Boys, Sonic Youth, Pixies, Pearl Jam, Soundgraden, Breeders, Helmet, Primus, e tante altre. Memorabili poi le copertine con i bambini, disturba(n)ti e terribili. Basti pensare a Electroretard dei Melvins: un ragazzino regala una enorme tarantola a una bimba non vedente e in carrozzina (sul retro un giovane con mani e piedi amputati, mentre orsetti armati di coltello sghignazzano).

E poi Americana degli Offspring, tra le illustrazione più note di Kozik, perché il disco fu un enorme successo: un bambino sull’altalena con in mano uno scarafaggio gigante, mentre un tentacolo alieno si avvicina minaccioso (spoiler sul lato B: il giovane fa una brutta fine). Bimbi e aberrazioni, un tema che ritorna, come il cagnolino a due teste di Houdini (ancora i Melvins: il disco fu prodotto da Kurt Cobain in persona).

Sui social numerosi musicisti hanno omaggiato Kozik, diffondendo le opere che aveva realizzato per loro. Immagini che fanno lo stesso effetto di una canzone di merda con la pioggia dentro. Perché sono talmente legate alla musica che puoi sentirle.