Bon Scott, indimenticato da 32 anni

FREMANTLE - Mentre l'Italia celebra il dopo festival di Sanremo, con le immancabili polemiche su questa e quella canzone, questo e quell'ospite presenti, in tutto il mondo, oggi, milioni di fan ricordano con immmutata devozione il 32.esimo della morte del leggendario cantante degli AC-DC Bon Scott. Il frontman della band australiana, di origini scozzesi, nacque il 9 luglio 1946 a Kirriemuir (Scozia) e morì il 19 febbraio 1980 a Londra. Il corpo senza vita di Scott fu trovato in un'automobile, dopo che il cantante aveva passato l'ennesima notte a bere alcol (anche se le versioni sulle cause del decesso divergono). Fu rimpiazzato, come noto, da Brian Johnson, tutt'oggi in forze nella band di Angus Young.
Il più grande frontman degli AC-DC, una delle band di hard rock più conosciute e di successo sul pianeta, rimase nella band dal 1974, alla morte, appunto. Con la sua inconfondibile voce roca e dai toni alti e potenti, Bon, personaggio carismatico e dalla notevole simpatia e modestia, ha rappresentato la quintessenza del cantante rock. Vita sregolata e spericolata, ma con un amore smisurato per quello che stava facendo e che aveva sognato fin da ragazzo. Fu ammirato e continua ad esserlo, da milioni di fan in tutto il mondo. Significativa la risposta di Scott alla domanda che gli fece un giorno un giornalista, prima che gli AC-DC registrassero a Parigi il concerto che si trasformò nell'opera "Let there be rock", che consacrò definitivamente il gruppo tra i grandi del genere hard: "Bon, come ci si sente da stella?" domandò un reporter francese. Rispose laconico il cantante: "Quali stelle? Le stelle sono in cielo". E quella di Bon Scott continua a brillare, mentre la piccola Fremantle in Australia, che ospita le spoglie terrene del leggendario cantante e una grande statua a lui dedicata nel centro cittadino, sta per essere nuovamente presa d'assalto dai fan di tutto il globo.