Bufera su Gene Gnocchi, ma “la battuta è stata fraintesa”

L'uscita del comico italiano sul maiale di nome "Claretta Petacci" ha scatenato numerose polemiche, tra insulti e minacce - Il suo autore spiega il senso di quella freddura
Red. Online
18.01.2018 13:38

ROMA - "È il maiale di Giorgia Meloni. È un maiale femmina, si chiama Claretta Petacci". È bufera sulla battuta del comico italiano Gene Gnocchi, raccontata durante il programma "Dimartedì" in onda su La7 martedì scorso. Il nome Claretta Petacci, l'amante di Benito Mussolini giustiziata insieme al duce il 28 aprile del 1945, nella battuta di Gnocchi sarebbe stato dato dalla leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, al suo maiale. Ma facciamo un passo indietro: il suino in questione era rimbalzato negli scorsi giorni sui social network dopo che la stessa politica romana aveva diffuso su Twitter una foto - con il maiale che rovista tra i rifiuti - per denunciare la situazione di degrado nella Capitale italiana.

In molti hanno attaccato Gene Gnocchi che, oltre ad esser stato minacciato da partiti di estrema destra come Forza Nuova ("Sul sito di Forza Nuova c'è scritto che non ho la scorta e quindi posso essere manganellato, e stamattina ho trovato loro manifesti affissi sotto la mia casa" ha detto lo stesso comico ai microfoni di Radio Capital), è stato preso di mira anche sui social media. Alessandra Mussolini, direttamente toccata in quanto nipote del leader fascista, ha twittato furiosa: "Gene Gnocchi, tu sei un verme! Paragonare il maiale che gira per Roma alla Petacci è una merdata che solo uno s*** come te poteva partorire". Anche quotidiani come Libero, il Tempo e La Stampa hanno denunciato la battuta infelice. L'editorialista Mattia Feltri, sulle colonne del quotidiano torinese, ha scritto, riprendendo le parole di Sandro Pertini, che: "La sua unica colpa (di Claretta Petacci, ndr) è di aver amato un uomo".

Il comico italiano dopo un silenzio iniziale ha spiegato al programma radiofonico Circo Massimo, in onda su Radio Capital, che non era sua "intenzione offendere i morti, la battuta sul maiale per le strade di Roma era riferita a Giorgia Meloni". Anche l'autore di Gnocchi, Luca Bottura, ha cercato di spiegare la battuta, facendo notare come non volesse infangare la memoria di una donna morta: "Un comico non dovrebbe mai spiegare le battute. E Gene non l'ha fatto. Allora la spiego io. La battuta non è sul fatto che Claretta Petacci sia un maiale. La battuta è sul fatto che quel maiale è di Giorgia Meloni e dunque le ha dato un nome nostalgico. È come dire che il cane di Pietro Grasso si chiama Lenin. Il confine tra satira e vilipendio di cadavere non è stato superato e state facendo un can can indicibile sul niente. Questo nella mia modesta opinione", ha spiegato l'autore.

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