Bufera sul feto di gomma distribuito a Verona

VERONA - Bufera per uno dei gadget distribuiti oggi a Verona ai partecipanti della prima giornata del Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF), che durerà fino al 31 marzo. L’oggetto in questione è un feto di gomma, all’interno di una confezione che riporta la scritta «L’aborto ferma un cuore che batte». Il gadget è stato donato da uno degli sponsor del Congresso, la onlus antiabortista Provita. “Questa robaccia qua è contro il rispetto della vita e della maternità ed è di una violenza raccapricciante. E trova l’appoggio del governo. Più che feto, è feticismo” ha tuonato la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, citata da Il Fatto Quotidiano. Anche Laura Boldrini, deputata di Leu, non ha apprezzato: «È semplicemente mostruoso fare un’operazione di questo genere. Se l’obiettivo è quello di suscitare sdegno collettivo nei confronti delle donne che sono costrette a interrompere la loro gravidanza sappiano, questi signori, che a vergognarsi dovrebbero essere loro». L’evento in corso riunisce «il movimento globale» antiabortista, antifemminista e anti-LGBT. Oltre che all’aborto, diversi movimenti presenti a Verona sono anche contrari all’omosessualità, considerata una malattia da cui si può guarire. Non è passata infatti inosservata l’uscita odierna del presidente del Veneto Luca Zaia che ha criticato chi considera l’omosessualità una malattia, sostenendo al contrario che la vera malattia sia l’omofobia. Il suo discorso è stato accolto da pochissimi applausi in sala.