Chi sono i mecenati?

La riforma tributaria ticinese e i mecenati dell'arte
Giancarlo Olgiati tra le opere della sua collezione
Red. Online
03.12.2015 11:48

L'importante collezione costituita da Giancarlo Olgiati con sua moglie Danna, che confronta l'arte italiana dalle avanguardie storiche alla contemporaneità con quella internazionale e che si può ammirare da quattro anni nello Spazio -1 di Lugano, si interfaccia con la mostra sul ciclo diMnemosine di Giulio Paolini con le attività del MASI, il neocostituito Museo della Svizzera italiana, e, quindi, con il LAC: Giancarlo Olgiati è dunque l'interlocutore adatto per parlare dei rapporti fra pubblico e privato e della riforma della legge tributaria, appena approvata dal Parlamento ticinese. ??? 

Cosa rappresentano il LAC e il MASI ai suoi occhi?

«Il LAC è un contenitore di architettura di qualità concepito per più attività culturali (musica, teatro, arte moderna e contemporanea) che inizialmente è stato voluto all'unanimità da Municipio e Consiglio Comunale di Lugano grazie alla lungimiranza e alla visione urbanistica dell'allora sindaco Giorgio Giudici. Poi è stato portato a termine negli ultimi anni fra litigi polemiche e oggettive difficoltà. A questo riguardo, per il superamento di questa fase tribolata, vanno ringraziati per l'esemplare contributo di intelligenza, tenacia e amore per la cultura Giovanna Masoni Brenni, nonché , per il leale appoggio, il nuovo sindaco Marco Borradori.

Ora il LAC c'è e la cittadinanza l'ha accolto con corale partecipazione. Penso che una larga maggioranza di cittadini si senta legata all'esigenza del suo successo.

Accanto al LAC è pure nato il MASI (Museo della Svizzera italiana) sorto dalla fusione fra Museo cantonale e Museo della città di Lugano. Anche il MASI ha avuto una lunga gestazione a cui io stesso, come presidente di ProMuseo, insieme con la direzione dei musei, ho collaborato per la sua realizzazione. Il MASI rappresenta l'intera Svizzera italiana ed è una struttura, sotto il profilo di organizzazione e di attività, adatta per profilarsi come polo museale della terza Svizzera e, quindi, per competere con i poli museali prestigiosi e di lunga tradizione della Svizzera tedesca (Basilea e Zurigo) e della Svizzera francese (Ginevra). Il MASI sarà pure decisivo, grazie a una proficua collaborazione (coproduzioni), alla vita e allo sviluppo dei più importanti musei periferici del Cantone, altrimenti a poco a poco destinati a un'esistenza più difficile per mancanza di risorse».

Come vede il rapporto fra pubblico e privato nell'ambito dell'attività museale?

«La vedo in chiave virtuosa, poiché è oggi più che mai indispensabile. Con la diminuzione delle risorse pubbliche a causa della crisi economico-finanziaria l'intervento dei privati è decisivo per il sostegno dei programmi artistici, sia sotto l'aspetto finanziario che collezionistico, per favorire i prestiti al museo e lo scambio di opere con altri musei.

Il rapporto virtuoso si esplica in base ai modelli vincenti della tradizione svizzero tedesca, dei Paesi del Nord e di quelli anglosassoni, attraverso l'associazionismo che nel MASI si manifesta con la ProMuseo, di cui mi onoro di essere presidente. La ProMuseo, grazie alla riforma degli statuti e al conseguente allargamento della partecipazione a tutte le categorie della popolazione (dai semplici simpatizzanti ai mecenati), assicura il consenso entusiasta e il disinteressato contributo finanziario di chi ama l'arte. Faccio notare che nella nostra ancora giovane associazione i membri sono già circa 230 e che non solo essa ha contribuito a creare una collezione di opere per l'allora Museo cantonale, ma ha favorito, finanziandole, le mostre più importanti durante il periodo di collaborazione fra i musei prima della loro fusione.

Ci sono ora trattative con la STBA (Società Ticinese delle Belle Arti) per una collaborazione e poi una fusione a breve termine così da portare i membri della ProMuseo alla bella cifra per il Ticino di oltre millecento membri. Approfitto di questo nostro colloquio per invitare i cittadini di Lugano e i Ticinesi a partecipare a questa associazione».

È importante per il sostegno delle attività culturali l'apporto dei mecenati. Cosa pensa a riguardo dell'approvazione granconsigliera della modifica della Legge tributaria del 21 giugno 1994 che propone l'innalzamento delle deduzioni massime per liberalità?

«Premetto che per attirare mecenati bisognerebbe avere, sotto il profilo fiscale, condizioni quadro più favorevoli rispetto agli altri cantoni più virtuosi. Ribadisco con forza che la ritengo fondamentale, specialmente in una situazione di crisi di risorse pubbliche.

Quanto alla decisione granconsigliera e al testo della riforma tributaria (che accoglie e promuove il mecenatismo poiché consente l'innalzamento delle deduzioni massime per liberalità a favore dello Stato fino al 50% dei proventi imponibili), è certamente un compromesso migliorabile, ma va nella giusta direzione.

La ProMuseo potrà dare al MASI e ai suoi programmi artistici quella spinta anche finanziaria per affermarsi e sarà dunque un elemento indispensabile accanto allo Stato per garantire ai fruitori dell'arte mostre e collezioni di qualità internazionale. Tutto ciò favorisce anche lo sviluppo di un turismo culturale, che con il MASI e il LAC potrebbe, come in altre piazze, divenire un motore di indotto economico».