Cinema

A Zurigo si vedrà il meglio della stagione che verrà

Da domani al 2 ottobre, spazio alla 18. edizione dello Zurich Film Festival
L’attore statunitense Woody Harrelson (a sinistra) e il regista Ruben Östlund sul set di «Triangle of Sadness» che sarà presentato a Zurigo nell’ambito delle serate di gala.
Antonio Mariotti
21.09.2022 06:00

Dal 25 al 31 agosto scorsi il Locarno Film Festival ha presentato, per la prima volta nella sua storia, una selezione di opere tratte dal programma della 75. edizione in una sala cinematografica di Zurigo. Sette serate svoltesi al multiplex Kosmos che, da domani e fino al 2 ottobre, sarà uno dei palcoscenici principali della 18. edizione dello Zurich Film Festival. Un’iniziativa, quella presa dalla rassegna locarnese, di certo lodevole poiché prende in considerazione il pubblico di quella che oggi può senz’altro essere considerata la capitale - dal punto di vista artistico ma anche e soprattutto finanziario - dell’industria cinematografica svizzera. Un’iniziativa che non pare però preludere a un avvicinamento tra le strade scelte dai due festival capaci di attirare il pubblico più numeroso nel nostro Paese. Al contrario, se Locarno batte con sempre più convinzione i sentieri della cinefilia raffinata e della scoperta, Zurigo punta in primo luogo sull’«usato sicuro», almeno per ciò che riguarda il fulcro del suo programma (le Gala Première), ovvero su lungometraggi già consacrati dai grandi festival della stagione scorsa (Cannes in primis), la cui uscita è imminente sui grandi schermi elvetici. A differenza del 2021, quando a far parlare di sé fu in particolare l’anteprima del nuovo James Bond, quest’anno non sono invece previsti eventi clamorosi.

Tanti titoli dalla Croisette
Da Cannes giungeranno così sulle rive della Limmat una serie di titoli molto attesi, come la Palma d’oro (a sorpresa) Triangle of Sadness del regista svedese Ruben Östlund, il letterario Le otto montagne tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, Nostalgia del napoletano Mario Martone con Pierfrancesco Favino, Armageddon Time di James Gray, R.M.N. di Cristian Mungiu o ancora La moglie di Ciaikovski di Kirill Serebrennikov. Dalla Berlinale 2022 (da cui è uscito a mani vuote) arriverà invece La ligne di Ursula Meier, una delle tre produzioni svizzere della sezione regina del festival. Ciò non significa però che il direttore artistico zurighese Christian Jungen si limiti a frequentare i principali appuntamenti internazionali per riempire di prodotti succulenti la borsa della spesa. Al contrario. lo ZFF non rinuncia a proporsi come una rassegna completa e variegata. Tre, come sempre, i concorsi riservati alle opere prime, seconde e terze: il Focus, con 14 film di finzione e documentari provenienti dal mondo tedescofono (Svizzera, Germania e Austria); mentre 14 saranno pure le opere in gara nelle competizioni internazionali dedicate a fiction e documentari. Tre sezioni che porteranno all’assegnazione di altrettanti Golden Eyes che saranno consegnati durante la serata di gala del 1. ottobre nella prestigiosa cornice dell’Opernhaus. Non mancheranno neppure gli Special Screenings, la sezione tematica dedicata quest’anno al tema delle religioni al cinema (Hashtag #MyReligion ) e i «Nuovi Orizzonti» che si concentra sulla produzione recente di una cinematografia dalle solide tradizioni (quest’anno toccherà alla Spagna). Da non dimenticare inoltre le proposte di «Sounds» (che punta sull’interazione tra cinema e musica), quelle per il pubblico dei più giovani e quelle di «Border Lines» che presenta una serie di film su temi sensibili scelti in collaborazione con Amnesty International. In totale 146 titoli provenienti da 49 Paesi di cui 15 in prima mondiale.

Ben Kingsley ma non solo
L’altro fiore all’occhiello che caratterizza lo ZFF sono gli ospiti di prestigio e anche quest’anno no mancheranno. A cominciare da Sir Ben Kingsley. Il grande attore anglo-indiano (78 anni) riceverà il Golden Eye Award alla carriera, così come due suoi colleghi più giovani: la franco-britannica Charlotte Gainsbourg e l’inglese Eddie Redmayne. Infine, dopo Paolo Sorrentino nel 2021, il Tribute To... Award andrà a un altro regista italiano: Luca Guadagnino che presenterà per l’occasione il suo nuovo lungometraggio Bones & All.

Cinque film sul calcio insieme alla FIFA

Zurigo è anche la sede della FIFA, la massima organizzazione del calcio mondiale. A poche settimane dall’inizio dei campionati del mondo in Qatar, lo ZFF proporrà, in collaborazione con il FIFA Museum, cinque film sul calcio. Primo appuntamento con il documentario inedito When the World Watched: Italy 2006, prodotto dalla stessa FIFA, che - anche attraverso immagini e interviste esclusive - permetterà di rivivere la cavalcata vincente della squadra azzurra. A presentare il film ci sarà uno dei suoi protagonisti: l’ex calciatore Gianluca Zambrotta.