Visto in piazza

Action-movie straripante e killer zen

Il film «Bullet Train»di David Leitch, in prima internazionale a Locarno, ha inaugurato il festival
Mariella Delfanti
04.08.2022 06:00

Un treno sparato a 300 chilometri all’ora, carico di criminali e semivuoto di passeggeri, ci ha fatti salire a bordo e sobbalzare sui nostri sedili di piazza Grande, ieri sera, in un inizio davvero col botto. Si è capito subito che non andava preso niente sul serio, malgrado di sangue, sullo schermo, ne sia schizzato parecchio. E se non sempre abbiamo capito chi le prendeva e chi le suonava, e magari neppure perché, è bastato abbandonarsi al flusso di questo action-movie straripante, e alle spericolate prestazioni dei suoi personaggi. Una manica di criminali moralmente assai deficitari, tutti con in testa una missione da compiere e qualche rovello personale come la fissa per una serie televisiva o il velleitario proposito di portare a termine un incarico senza usare più la pistola. Primo semiravveduto fra tutti e catalizzatore delle varie storie, uno spassoso Brad Pitt, riluttante assassino in versione zen, con il nome in codice di Ladybug (Coccinella). Istruito via telefono da una donna che lo guida e occasionalmente psicanalizza (Sandra Bullock), deve salire su quel treno a Tokyo, rubare una valigetta contenente un sacco di soldi e scendere alla prima fermata. Sembra facile, eppure lui si definisce il più sfortunato del mondo e infatti da quel momento e per i successivi cinquecento chilometri (e due ore di pellicola), gli succede (e succede) di tutto. Con lui, su quel treno, si trovano criminali di vario livello: Yuichi Kimura, un emulo di Jackie Chan e Bruce Lee, ex sicario, salito a bordo per vendicarsi di una ragazzina, «Prince», il personaggio più spietato e psicopatico del gruppo, che ha spinto giù dal tetto di un caseggiato, «per divertimento» suo figlio. Poi ci sono i due «gemelli» Lemon e Tangerine, incallite canaglie dal cuore tenero, che dovrebbero riportare a un pericoloso capomafia il figlio rapito e la valigetta contenente i soldi del riscatto. Tangerine è interpretato da un eccellente Aaron Taylor-Johnson nelle vesti di un sicario in un impeccabile completo a righe di sartoria. All’inseguimento di Ladybug, colpevole di avergli insozzato l’abito da sposo, è poi salito su quel treno un altro malavitoso, The Wolf, e molti altri personaggi si mettono di traverso, compreso un serpente che striscia qua e là. Troppo, forse, ma a garantire l’intrattenimento è la regia di David Leitch, un Tarantino all’acceleratore, capace di creare sequenze di arti marziali a un ritmo pazzesco, spezzato da siparietti che animano anche graficamente la storia, in sintonia con il modo di fruizione visivo e frammentario a cui il web e soprattutto i social ci hanno abituati. Voto: 4/5.

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