Monte Verità

Alain Berset: «Avrei accettato un film sull’aviazione»

Non è mancato un riferimento autoironico nell’intervento del consigliere federale, reduce dalla disavventura nei cieli francesi – Il «ministro» della Cultura ha sottolineato «l’eccezionale vivacità» del cinema svizzero
Marco Solari e Alain Berset al Monte Verità. © LFF/Alessandro Crinari
Giovanni Galli
05.08.2022 21:32

Oratore brillante, Alain Berset ha sempre proposto interventi conditi d’ironia ai ricevimenti sul Monte Verità, un punto fermo del programma collaterale del Festival, frequentato da esponenti del mondo della politica, dell’economia, della cultura e dei media. Stavolta, il consigliere federale ci ha messo anche una punta di autoironia, con un riferimento indiretto alla recente disavventura nei cieli francesi, quando è stato costretto all’atterraggio dalla polizia aerea, dopo aver sorvolato senza permesso una base militare, mentre pilotava un velivolo a noleggio. Berset ha fatto degli esempi di film, in relazione col Festival, ai quali può essere associata la cifra 75, come l’attuale edizione della rassegna. Un film che contiene le cifre 7 e 5?, si è chiesto. «Mi viene da pensare a Cleo dalle 5 alle 7 di Agnès Varda (1962 ndr). Ma eccezionalmente quest’anno avrei accettato anche Codice 7500 (presentato a Locarno nel 2019 ndr), di Patrick Vollrath, un film sull’aviazione». «E così è fatta», ha aggiunto, dopo la risata del pubblico.

Il «ministro» della Cultura ha anche sottolineato «l’eccezionale vivacità» del cinema svizzero, che brilla in particolare quest’anno», dove si è messo in luce alla Berlinale e a Cannes. Berset ha aggiunto che il cinema e i suoi festival non avrebbero un’utilità se non contribuissero, grazie all’apporto di artisti impegnati, «a lottare contro le correnti oscurantiste e conservatrici, preoccupate di rimettere in discussione i diritti acquisiti». Cinema e cultura fanno anche dimenticare gli sviluppi poco rassicuranti che il mondo sta conoscendo attualmente.

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