Panorama Suisse

Il misterioso destino di Bruno Breguet

Il regista ticinese Olmo Cerri firma un interessante documentario in programma oggi al FEVI
©Gabriele Putzu
Antonio Mariotti
13.08.2024 06:00

Anche se tutti e dieci i i film in programma sono già stati proposti in altri festival in Svizzera o all’estero e alcuni sono addirittura già usciti nelle sale, la sezione Panorama Suisse, con le sue proiezioni quotidiane delle ore 11 al Palexpo, è una delle più frequentate della manifestazione. Oggi l’appuntamento è con il documentario La scomparsa di Bruno Breguet, realizzato dal regista ticinese Olmo Cerri e prodotto dalla zurighese Dschoint Ventschr insieme ad Associazione Rec e RSI, che ha debuttato alle Giornate di Soletta nel gennaio scorso e la cui distribuzione nelle sale ticinesi è prevista dal prossimo 26 settembre.

Per raccontare efficacemente l’intricata e misteriosa vicenda di questo locarnese che giovanissimo, all’inizio degli anni 70, finisce sotto i riflettori dei media per essere stato incarcerato in Israele, dopo essere stato arrestato ad Haifa con addosso una cintura d’esplosivo destinato ad un attentato in favore della causa palestinese, il regista compie una serie di scelte necessarie e ben ponderate. Prima di tutto evidenzia il proprio impegno sociale e politico creando così un ponte ideale tra passato e presente, in secondo luogo dà la parola a cinque amici ticinesi del protagonista, stabilendo così dei fruttuosi parallelismi tra modi diversi - e per molti versi divergenti - di concepire la lotta per la giustizia sociale. Questa base chiara permette a Cerri di sviluppare in maniera equilibrata il discorso, tra realtà locale e internazionale, tra le relazioni (poche ma intime) intrattenute da Breguet sul nostro territorio e quelle (complesse e segrete) che lo hanno accostato, di volta in volta, al Fronte di liberazione della Palestina, alla banda di Carlos, ai movimenti terroristici europei degli «anni di piombo» o addirittura alla CIA. Il destino di Bruno Breguet - e in particolare la sua sparizione nel nulla mentre era a bordo di un traghetto tra Ancona e Igoumenitsa nel 1995 - rimane avvolto da una fitta nebbia, ma il pregio principale di questo film - al quale comprensibilmente i familiari di Breguet hanno preferito non partecipare - è quello di riportare alla luce le tante ramificazioni di un periodo che appare ideologicamente remoto, ma le cui dinamiche e i cui tabù non possono dirsi risolti.

Anche l’appuntamento di domani con Panorama Suisse avrà un addentellato ticinese:  le riprese del lungometraggio Jakob Ross di Katalin Gödrös, ambientato nell’Ottocento, si sono svolte in Vallemaggia, anche nelle zone colpite dal maltempo, e in occasione della proiezione di domani sarà possibile partecipare alla raccolta fondi per la ricostruzione.