Cinema

Leone d'oro all'americano «All the beauty and the bloodshed»

Il film, unico documentario del concorso, racconta la lotta di Nan Goldin contro la famiglia Sackler
©KEYSTONE
Ats
10.09.2022 20:57

Il Leone d'oro di Venezia 79 per il miglior film, assegnato dalla giuria presieduta da Julianne Moore, è stato vinto da «ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED» di Laura Poitras (Stati Uniti). Il film, unico documentario del concorso, racconta della fotografa statunitense Nan Goldin e documenta la sua lotta contro la famiglia Sackler, proprietaria della società farmaceutica Purdue Pharma, ritenuta responsabile dell'epidemia di oppioidi negli Stati Uniti.

È un film diviso in due ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED. Da una parte è un ritratto documentaristico della storia della fotografa Nan Goldin, che ha raccontato con i suoi scatti la cultura underground della New York negli anni '70 e '80 e, dall'altra, della sua lotta militante contro la famiglia Sackler e la Purdue Pharma, produttori e promotori dell'OxyContin, farmaco al centro dell'epidemia degli oppioidi. Al centro di questo documentario sono però le bellissime opere d'arte di Goldin come «The Ballad of Sexual Dependency», «The Other Side», «Sisters», «Saints and Sibyls» e «Memory Lost» in cui la fotografa ritrae gli amici, spesso ai margini della società, rappresentandoli con bellezza e spartana tenerezza. C'è poi appunto la sua lotta contro la famiglia Sackler e la Purdue Pharma, che all'inizio degli anni Duemila innescò un'epidemia di dipendenza da oppioidi negli Usa, procurando miliardi di dollari alla famiglia Sackler, ma anche un bilancio di oltre 400'000 vittime. «Ho iniziato a lavorare a questo film con Nan nel 2019 - ha spiegato la regista, vincitrice nel 2015 dell'Oscar per CITIZENFOUR - ovvero due anni dopo aver deciso di sfruttare la sua influenza come artista per denunciare la responsabilità penale della ricchissima famiglia Sackler nell'alimentare la crisi da overdose. Il processo di realizzazione di quest'opera è stato profondamente intimo. Nan e io ci incontravamo a casa sua nei fine settimana e parlavamo». All'inizio, ha sottolineato ancora la Poitras, «sono stata attratta dalla storia terrificante di una famiglia miliardaria che ha consapevolmente creato un'epidemia e ha successivamente versato denaro ai musei, ottenendo in cambio detrazioni fiscali e la possibilità di dare il proprio nome a qualche galleria. Ma mentre parlavamo, ho capito che questa era solo una parte della storia che volevo raccontare, e che il nucleo del film era costituito dall'arte, dalla fotografia di Nan e dall'eredità dei suoi amici e della sorella Barbara. Un'eredità di persone in fuga dall'America».

 Il Leone d'argento, premio per la migliore regia è andato a Luca Guadagnino per il film Bones and all (Stati Uniti / Italia).