«L'Iran deve liberarsi da sé»

«È la storta di un trauma intergenerazionale, una situazione che conosco molto bene per averla vissuta sulla mia pelle. Il mio trauma l’ho ricevuto da mia madre che a sua volta l’ha ricevuto dalla sua e potrei trasmetterlo facilmente alla prossima generazione, ma per farlo senza creare nuovi traumi dobbiamo lavorare molto su noi stessi, soprattutto dal punto di vista psicologico». Così l’attrice franco-iraniana Golshifteh Farahani - che ieri sera in Piazza Grande ha ricevuto l’Excellence Award - parla di Alpha, il film diretto dalla regista francese Julia Ducournau che presenterà lei stessa oggi alle 14 al Gran Rex. Un argomento non certo semplicissimo da affrontare per un’artista che dal 2008 vive in esilio dopo aver osato presentarsi senza velo all’anteprima del film che lanciava la sua carriera internazionale: Nessuna verità di Ridley Scott dove recitava al fianco di Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. «Pensavo di essere accolta come un’eroina a Teheran - dice - anche perché si trattava di un film che dava una pessima immagine dell’America e invece sono stata sottoposta per mesi a degli interrogatori da parte dei servizi segreti e a udienze in tribunale i cui toni mi hanno convinto a partire, a lasciare il mio Paese a soli 23 anni». Da quel momento la vita di Golshifteh Farahani cambia completamente, si stabilisce in pianta più o meno stabile a Parigi e continua a fare l’attrice, recitando in film di svariati generi.
«Una volta che nasci come donna nel contesto della repubblica islamica dell’Iran - continua l’attrice - non hai altra scelta che cercare di riappropriarti di quella metà della tua vita che non ti appartiene perché non sei un uomo. Quello che posso fare con il mio lavoro è cercare di trasmettere le emozioni di tutte quelle persone che oggi in Iran lottano per la loro libertà. Sono però convinta che il cambiamento potrà nascere solo dall’interno del Paese: nessuna guerra ha mai liberato nessun popolo e non saranno certo Israele o gli USA a portare la libertà in Iran». Di recente perì Golshifteh Farahani è tornata a interpretare una donna iraniana e a recitare in Farsi. È successo nel film Leggere Lolita a Teheran di Eran Riklis. «Ho esitato molto prima di accettare questa parte - afferma l’attrice - perché era passato molto tempo e oltre 60 film dall’ultima volta che avevo lavorato nella mia lingua e temevo di non esserne più capace di farlo. D’altra parte, da quando ho lasciato il mio Paese, soprattutto da Los Angeles ho ricevuto molte proposte per interpretare terroriste o agenti segrete medio orientali, ma per scelta ho sempre rifiutato perché non credevo nelle storie che raccontavano. Con Lolita è stato molto diverso: dopo aver letto la sceneggiatura sono scoppiata in lacrime. È come se quel muro protettivo che avevo costruito tra me e l’Iran si fosse sciolto in un momento. È stato uno dei film più deliziosi che abbia mai girato, è stato come fare un salto all’indietro nel tempo. Ed è stato così facile, così naturale! Decisamente d’ora in poi mi piacerebbe recitare solo in film parlati in Farsi!». Un bel sogno da realizzare.